Studentessa ispicese nei guai perché avrebbe mentito sul reddito familiare, causato da una zia suora. Sofia Corallo, 21 anni, deve restituire 500 euro ottenuti con una borsa di studio e deve anche pagare una multa di mille euro. La vicenda ha dell’incredibile, ma è storia di questi giorni. La giovane studentessa ha prodotto un’autocertificazione all’Università di Torino in cui studia attraverso la quale le è stato riconosciuto il diretto alla borsa di studio. Passano le settimane e, a seguito di riscontri incrociati, è emerso che la Corallo non aveva inserito nel proprio nucleo familiare un’altra congiunta che percepiva un reddito. Ecco che scatta il provvedimento. Solo che l’altra persona è una zia che di professione fa la suora. Secondo le autorità scolastiche, la studentessa avrebbe mentito. Ma c’è un fatto. La religiosa vive in un convento e, come regole prevedono, la pensione delle consorelle va alla Congregazione per cui la famiglia non percepisce, in questo senso, alcun reddito. "Il primo anno di università – dice la studentessa – mi ero iscritta al diritto allo studio per ottenere la borsa. Lo scorso anno, invece, mi è stata notificata una raccomandata postale che ci ha lasciato di stucco. L’Università di Torino mi comunicava che dall’esame del mio stato di famiglia era stato accertato che avevo eluso di inserire la sorella di mio padre, soggetto che percepisce un reddito. La verità è in famiglia non c’è altro reddito se non quello di mio padre perché la pensione percepita dalla zia-suora viene versata alla Confraternita delle Orsoline". Sofia Corallo, a questo punto, si è personalmente recata in una sede del diritto allo studio a Torino ed ha presentato un’autocertificazione con allegata una lettera della Madre Superiora del Convento dove vive la congiunta, con tanto di timbro dell’istituto. Dopo circa due mesi è arrivata la risposta con la quale l’apposita commissione universitaria comunicava di avere respinto la richiesta, e che sarebbe stata libera di adire le vie legali. In questi giorni l’Università di Torino ha intimato alla studentessa il versamento di 1.500 euro subordinato all’eventuale denuncia penale.
ISPICA. STUDENTESSA RISCHIA DENUNCIA PER COLPA DI UNA ZIA-SUORA
- Giugno 26, 2008
- 5:09 pm
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