74 IMPRESE EDILI MODICANE INDAGATE PER ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA ALLA TURBATIVA D’ASTA

Settantaquattro imprese edili modicane sono indagate per associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. In buona sostanza, secondo il castello accusatorio, avrebbero tentato di truccare le gare d’appalto. La posizione delle aziende interessate sono al vaglio del Giudice per le Udienze Preliminari presso il Tribunale di Caltagirone ed i rappresentanti legali saranno processati il prossimo 23 settembre, così come lo stesso magistrato ha stabilito dopo le repliche del pubblico ministero in merito alle eccezioni sollevate dai difensori, per le quali lo stesso Gup si è riservato, nei fatti, di decidere. La vicenda riguarda una maxi inchiesta della Procura della Repubblica calatina che ha ipotizzato, per l’appunto, questo gravissimo reato nei confronti di un alto numero di imprese che si sarebbero costituite in Ati, cioè Associazione Temporanea di Impresa, con l’obiettivo di ottenere grossi appalti edili. In particolare, il periodo inquisito riguarda due anni, dal 2001 al 2002. Secondo l’accusa gli indagati si sarebbero messi d’accordo sul ribasso d’asta da proporre nel momento in cui partecipavano alle relative gare d’appalto per realizzare grosse opere pubbliche, al fine, chiaramente, di potersele aggiudicare. Insomma avrebbero costituito un’associazione per delinquere al fine di "non calpestarsi i piedi l’una con l’altra" e potere ottenere l’appalto con il ribasso più favorevole. Specificatamente gli appalti sono due, quello per la realizzazione dell’area cimiteriale di Niscemi, e quella per la costruzione dell’area cimiteriale di Caltagirone. Folto, com’è ovvio, il numero di difensori che patrocinano i titolari delle settantaquattro aziende edili e tra questi gli avvocati Fabio Borrometi, Giovanni Favaccio, Carmelo Ruta, Franco e Michele D’Urso, Pippo Rizza, Giuseppe Nigro, Bartolo Iacono, Salvatore Campanella ed Enrico Tedeschi. Imprese.

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