Comune di Comiso a rischio dissesto finanziario, on. Incardona: “Rischio da scongiurare con un bilancio sostenibile e condiviso”.

Sulla situazione economica del Comune di Comiso, interviene il deputato regionale di Grande Sud, l’on. Carmelo Incardona:
“E’ assolutamente da scongiurare il rischio dissesto per l’Ente. Le forze politiche e sociali della città di Comiso dovranno impegnarsi per trovare insieme una sintesi e proporre all’esame del Consiglio Comunale la modifica al Bilancio di previsione 2001 sostenibile e condivisa. L’impegno della deputazione regionale sarà quello di organizzare un incontro con il presidente della Regione e l’assessore regionale al Bilancio per chiedere un anticipo sui trasferimenti alle casse comunali”.
Sulla polemica in corso tra il primo cittadino Alfano e l’on. Digiacomo, suo predecessore, Incardona aggiunge:
“Considerando il fatto che il commissario Mastrolembo ha concesso solo una settimana per arrivare all’approvazione dello strumento finanziario, ritengo che non sia questo il momento di ricercare le responsabilità sul buco in bilancio. All’on. Digiacomo, invece, insieme alle altre forze che compongono la maggioranza del Governo Regionale, chiediamo di assumere un comportamento più ragionevole affinché si possa lavorare con maggiore tranquillità, rimandando la “caccia” al colpevole a quando quest’emergenza sarà superata. Al sindaco Alfano ed alla sua Giunta, rispetto ai quali siamo e restiamo opposizione, diciamo che è necessaria maggiore disponibilità a ricercare, insieme all’opposizione consiliare, le soluzioni possibili per evitare il dissesto che produrrebbe tutta una serie di conseguenze negative per l’intera cittadinanza, procurando alle singole famiglie, alle imprese e a tutta l’economia aggravi fiscali non indifferenti. Inoltre si rischiano numerosi posti di lavoro nell’Ente e, ovviamente, sarebbe un effetto che Comiso non si può permettere”.
“Sette giorni non sono molti – conclude Incardona – e sarà necessario l’impegno di tutti per fare in modo che il Comune di Comiso non dichiari fallimento”.

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