Processo “Modica Bene”. Torchi non parla. Drago: “Preme sottolineare l’assoluzione con formula piena”

L’unico intervento della politica sull’esito del processo “Modica bene”, al momento, è del capogruppo del PdL al Consiglio Provinciale, Silvio Galizia, e fa riferimento al collega di partito e di organismo, Vincenzo Pitino, assolto con formula piena come tutti gli altri. “Voglio manifestare – dice – il mio compiacimento nei confronti del consigliere provinciale Pitino, per la decisione del Gup del Tribunale di Modica che ha ritenuto di prosciogliere tutti gli imputati del processo “Modica Bene”, con la formula “il fatto non sussiste”. Sul fronte delle parti interessate, gli imputati, l’ex sindaco Piero Torchi, dice che parlerà a mente serena, tra qualche ora, ed è giusto che sia così. L’ex parlamentare Peppe Drago e il fratello Carmelo si sono affidati a un documento firmato da uno dei loro difensori, Mario Caruso, col quale è espressa la massima soddisfazione per l’esito del processo. “Rispetto alle inesattezze che sono circolate in merito alla conclusione del processo – si legge – preme evidenziare come la formula assolutoria adottata dal Giudice non lascia margini di dubbi e sancisce il crollo del castello accusatorio. La sentenza di non luogo a procedere per gli imputati che non si sono avvalsi del rito abbreviato, anzi, sta a indicare, secondo quanto prevede il nostro ordinamento, che gli elementi raccolti non sono stati ritenuti neanche idonei a sostenere l’accusa nel giudizio ordinario. La nostra difesa ha tenuto durante tutto il corso del processo un profilo mediatico defilato per rispetto della funzione giudiziaria ed è intervenuta solo nei casi in cui si sono verificati intollerabili ed arbitrari interventi fuori dal processo aventi il solo fine di screditare i miei assistiti. Attendiamo il deposito delle motivazioni prima di commentare approfonditamente la vicenda giudiziaria, con l’auspicio che finalmente i pregiudizi e le malevolenze circolate in questi quattro lunghi anni siano oggi superati dall’oggettività dei fatti accertati con la sentenza assolutoria”.

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