Processo “Modica Bene”. La soddisfazione dei difensori alla sentenza assolutoria

“Vogliamo leggere le motivazioni della sentenza”. E’ la voce unanime del nutrito numero di avvocati pochi minuti dopo la sentenza del processo “Modica Bene”. “Credo che sia stata fatta giustizia – ha sottolineato l’avvocato Franco D’Urso – verso persone che sono state per anni messe alla gogna mediatica e che ora meritano di avere il giusto rispetto, di recuperare la loro piena dignità”. A dire il vero, subito dopo le ultime due arringhe, quelle dell’avvocato D’Urso e del Professore Guido Ziccone, quando il Gup è andato in camera di consiglio, nei corridoi c’era un’aria di soddisfazione tra imputati e difensori, quasi fosse stata già letta la sentenza. “Perché– spiega l’avvocato Bartolo Iacono, che difendeva Piero Torchi insieme al collega Luigi Piccione – era prevedibile quale unica decisione, l’assoluzione rispetto a un teorema che è crollato alla semplice verifica dei fatti”. Dello stesso tenore l’avvocato Salvatore Poidomani, già in partenza per Roma: “Sin dall’inizio non c’erano ipotesi di reato. Erano fatti tutti legittimi riconducibili a rapporti personali, di amicizia, di favori”. L’avvocato Ignazio Galfo, difendeva, tra gli altri, il consigliere provinciale, Vincenzo Pitino. “Siamo chiaramente soddisfatti – dice – e certi di avere dimostrato l’inconsistenza delle accuse. Lo avevamo sempre sostenuto, ribadito continuamente. E’ questo il giusto epilogo di una vicenda che si trascina da oltre otto anni. Ora bisogna ridare dignità a queste persone che lo meritano”. I difensori di Peppe e Carmelo Drago hanno in tutti i modi sostenuto l’assoluta inconsistenza delle prove. “In questi tre anni – spiega l’avvocato Mario Caruso, uno dei legali – nel rispetto del giudice abbiamo taciuto taluni passaggi all’esterno dell’aula del Tribunale, per cui la gogna mediatica è stata favorita. Ho sempre manifestato il mio ottimismo e questo, talvolta, mi ha fatto sentire isolato dagli altri. Sia ben chiaro che abbiamo ottenuto una sentenza di assoluzione piena visto che il Gup non ha ritenuto che sussistessero i fatti perché gli elementi erano insufficienti”.

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