Puntare sull’applicazione terapeutica dell’attività fisica. Forte e chiaro messaggio oggi a Ragusa nel 7° convegno “Sport per tutti” del Coni Sicilia.

L’applicazione terapeutica dell’attività fisica. Non solo intesa come riabilitazione prettamente fisiatrica. Ma come acquisizione di abilità sportive che diventano sociali, relazionali e, se possibile, cognitive. E’ il messaggio con cui si sono conclusi, poco fa, i lavori della settima edizione del convegno “Sport per tutti” sul tema “Scienza e tecnica applicata all’attività motoria nei disabili” promosso dal Coni Sicilia, dalla Fmsi, dal Comitato paraolimpico, in collaborazione con le facoltà ed i corsi in Scienze motorie delle Università di Messina, Palermo, Catania e Enna. L’appuntamento, tenutosi alla Scuola regionale di sport della Sicilia a Ragusa, ha visto la presenza di docenti, esperti e scienziati provenienti da tutta Italia. Particolare attenzione, questa mattina, alla lettura magistrale tenuta dal prof. Marco Bernardi, chief medical officer del Comitato italiano paralimpico a Londra 2012, che ha trattato in maniera approfondita gli aspetti della valutazione funzionale negli atleti paralimpici. Gli obiettivi prefigurati nel corso della due giorni, coordinata dal punto di vista scientifico da Gennaro La Delfa, presidente regionale Fmsi, costituiscono una scommessa attuale ma soprattutto prospettica della medicina applicata allo sport, nel caso specifico delle disabilità mentali. Le relazioni che si sono succedute hanno messo in chiaro che, di certo, oggi, rispetto a ieri, la figura del diversamente abile ha subito una evoluzione in positivo. In un tempo relativamente breve, è stata attraversata una fase in cui essere disabile era quasi una vergogna, poi si è registrata l’accettazione di tale status mentre oggi si registra la totale integrazione o, per lo meno, la volontà da parte delle istituzioni e della società in genere di muovere in questa direzione. Lo sport, in tale contesto, assume un ruolo fondamentale perché ha permesso di mostrare il diversamente abile nella sua normalità. Di solito, l’uomo ha una sorta di rifiuto istintivo per ciò che non conosce. Grazie allo sport, quest’ultima barriera, con riferimento alle disabilità, è stata abbattuta.
Questa mattina, tra gli interventi, anche quello del presidente della Provincia regionale di Ragusa, Franco Antoci, che ha dato il proprio saluto agli studenti universitari siciliani presenti nell’auditorium della Scuola. Il presidente del Coni Sicilia, Massimo Costa, ha messo in rilievo l’operosità di Antoci e la capacità sinergica tra enti che ha portato alla realizzazione della Scuola dello sport nel capoluogo ibleo. “E la stessa sensibilità, purtroppo, nei confronti del movimento sportivo – ha detto Costa – non la registriamo in altre parti della Sicilia”. Il presidente della Scuola dello Sport, Sasà Cintolo, si è detto soddisfatto per la piena riuscita della due giorni, annunciando che altri appuntamenti di rilievo sono già in fase di organizzazione e che saranno ospitati anche questa volta a Ragusa.
Prima della conclusione si è proceduto con la premiazione dei campioni paralimpici e con la consegna del terzo trofeo “Sport per tutti”.

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