L’INSEDIAMENTO DEL NUOVO SINDACO DI MODICA NEL SIMBOLO DEL NUMERO “4”

Il “4” è numero ricorrente per Antonello Buscema. Quattro sono i figli, quattro sono le volte in cui è entrato in aula consiliare (tre come consigliere, una da Sindaco), ieri era il 4 luglio, ha indossato la fascia tricolore alle 16.24, tutti multipli di 4. E’ sotto questa stella matematica che nasce l’era Buscema a palazzo San Domenico. “Vedo tanta gente contenta stringermi la mano e dire di avere fiducia in me. Questo mi rende felice” sono le prime parole da Sindaco, dinanzi ad una platea, nell’aula consiliare, composta non solo dai rappresentanti istituzionali, dai politici (presenti i deputati regionali Riccardo Minardo, Pippo Digiacomo e Roberto Ammatuna), i compagni di partito e gli alleati dell’Mpa, i neo consiglieri di maggioranza, ma anche e soprattutto tanti amici. Negli spazi dedicati al pubblico siedono tanti giovani. “C’è voglia di nuovo per questo Comune” dirà ancora Buscema. Ad aprire la cerimonia era stato il Commissario straordinario, Giovanni Bologna, che “passa il testimone” dopo 84 giorni vissuti da vertice amministrativo di “una città straordinaria, che abbiamo trovato con una situazione difficilissima, resa oggi solamente difficile. Una città – ha detto ancora Bologna – che lascio con un po’ di commozione e con l’assoluta certezza che può contare su eccellenti risorse umane”. A Bologna, il neo Sindaco, consegna il suo “primo” Ercole di Cafeo. Poi tocca a Buscema, accolto dall’applauso che dagli scranni parte per dovere istituzionale e che in “gradinata” si trasforma in vero entusiasmo. Buscema guarda spesso alla sua sinistra: lì vi è la moglie, Claudia Perrone, ed i quattro figli: Emanuele, Francesco, Agnese ed il piccolo Alessandro. L’emozione in tutti è evidente. La nuova “first lady” è raggiante, i figli un po’ spaesati. I due gemelli primogeniti mostrano, solo apparentemente, un po’ di distacco ma dentro – assicurano chi li conosce – sono davvero felici ed imbarazzati. Antonello Buscema parla a braccio per il suo primo discorso ufficiale. “Sono sereno – afferma -. Una serenità che mi proviene dalle precedenti esperienze amministrative. Discontinuità sarà il nostro motto. Ottimismo la nostra chiave di volta. Le vicende di questi giorni – prosegue Buscema nel silenzio dei presenti – ci obbligano ad agire nella piena responsabilità ed a puntare tutto sul controllo. Solo con il controllo si evitano gli errori”. La conclusione è per Modica. “La grande scommessa per Modica – conclude – sono i modicani”. Poi gli abbracci, le foto, gli incoraggiamenti. Dal corridoio arrivano una decina di bambini. Sono i piccoli ospiti della casa d’accoglienza “Don Puglisi”. “Salutate il Sindaco” gli dicono e loro correndo incontro al primo cittadino gridano: “Ciao Antonello!”.

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