OGGI INIZIANO GLI INTERROGATORI DEL GIP PER L’OPERAZIONE TRASH DI MODICA. DAVANTI AL MAGISTRATO L’IMPRENDITORE BUSSO

Oggi inizieranno gli interrogatori riguardanti l’operazione "Trash"(spazzatura). Il giudice per le indagini preliminari, Michele Palazzolo, si trasferirà presso l’Istituto Penitenziario di Modica Alta, per sentire come giustifica i fatti Giuseppe Busso, l’imprenditore di 41 anni, titolare dell’omonima impresa e rappresentante dell’Ati che gestisce da qualche anno il servizio di igiene ambientale in città. Si dovranno chiarire alcuni passaggi e l’uomo ha già annunciato attraverso i propri legali, gli avvocati Saverio La Grua ed Alessandro Agnello, di essere nelle condizioni di spiegare punto per punto le contestazioni. C’è la vicenda che lega il Busso con la dirigente del Comune di Modica, Anita Portelli, in atto ai domiciliari, l’unico episodio riguardante il reato di peculato contestato alla donna. Si tratta dell’affidamento del servizio straordinario di pulizia del centro storico in occasione dell’edizione 2007 di Eurochocolate. Il difensore della Portelli, l’avvocato Giorgio Assenza, ha parlato di errata interpretazione da parte degli inquirenti del contratto d’appalto, questi ultimi intendono sapere come ma se l’impresa aveva in gestione il servizio per tenere pulita la città, il Comune avrebbe sborsato la somma extra. Il senso dell’accusa si concentrante in un solo concetto: "Se l’impresa Busso ha assunto incarico di mantenere pulita la città, perché mai l’ente civico di sborsare ulteriori somme? E’ semmai l’organizzazione aziendale a dovere garantire la pulizia con turni e servizi coordinati". L’avvocato Assenza sostiene invece il contrario: "Non si è trattato di un’occasione limitata – spiega – ma di un evento che si è protratto per tutta una settimana per cui era necessario garantire con extra il servizio di pulizia". Anita Portelli sarà, dal canto suo, interrogata lunedì. L’inchiesta è probabilmente scaturita attraverso i rilievi dell’Agesp. alla quale subentrò dopo molti anni Busso. L’azienda di Castellammare del Golfo ha sempre sostenuto che quest’ultima non aveva le credenziali per avere affidato l’incarico tant’è che il Tar le ha dato ragione ed adesso si attende il pronunciamento del Cga. Apprensione tra gli operatori ecologici in questi giorni per la vicenda mentre nelle prossime ore il sindaco ed il capo del personale del Comune decideranno eventuali provvedimenti da assumere nei confronti della Portelli e degli altri tre dipendenti raggiunti da avviso di garanzia che, è bene sottolinearlo, fino a prova contraria non vanno ritenuto già colpevoli.

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