Ormai sta stretto, ai consiglieri regionali siciliani, il titolo di onorevole che deriva loro dallo status di inquilini del Parlamento più antico d’Europa. Perché nell’Ars che ha appena riaperto i battenti dopo la bufera Cuffaro, è di moda la seconda carica e, va da sé, il gettone aggiuntivo: quello che spetta alla folla di presidenti, vicepresidenti, segretari, questori, assessori, che popola Palazzo dei Normanni, nella legislatura che comincia con una moltiplicazione delle poltrone senza precedenti. Oggi il giovane presidente dell’Ars, Francesco Cascio, firmerà il decreto che istituisce tre nuove commissioni, allargando il campo degli incarichi retribuiti quanto basta per far quadrare i conti all’interno dell’amplissima maggioranza di centrodestra. Le commissioni diventano dieci, i deputati con una qualifica accessoria, 72 su novanta. In pratica, l’80 per cento. Nessun’altra assemblea legislativa, probabilmente, ha la stessa media. E l’Ars dei todos caballeros . Nella scorsa legislatura erano soltanto, si fa per dire, 53 gli «onorevoli» in possesso di un incarico supplementare, di una gratifica in busta paga da sommare allo stipendio base da 19 mila euro lordi. Forse, come dice Cascio, «è meritoria la scelta di ricostituire, dopo anni, commissioni importanti come quella sulla riforma dello statuto siciliano e sull’Antimafia, che peraltro sarò guidata da un esponente dell’opposizione». Ma non sono organismi a costo zero. Perché le commissioni Statuto e Antimafia contano nove fra presidenti, vice e segretari, cui devono aggiungersi altre quattro nuove figure apicali, figlie della proposta — oggi all’ordine del giorno dell’aula — di dare vita a un comitato sulla qualità delle leggi che dovrebbe avere natura tecnica ma che sta per diventare l’ottava commissione permanente. Con un allargamento del numero dei componenti — da 5 a 9 — e con un regolare ufficio di presidenza. Per il sollievo dell’Udc di Cuffaro che chiedeva una poltrona in più. La spesa annua per le nuove commissioni (i componenti non hanno diritto a gettoni di presenza per le sedute) è pari a 200 mila euro. All’Ars l’indennità supplementare spetta anzitutto ai membri del consiglio di presidenza, a partire dal numero uno dell’Assemblea (7.700 euro in più) e dai due vicepresidenti (circa 5 mila). Poi ci sono i deputati chiamati in giunta regionale: otto, nel governo Lombardo, che conta 4 esterni. Agli assessori va un’indennità extra di circa 2.600 euro (netti, stavolta) al mese. E nel calcolo va messo anche il presidente Lombardo, che oltre allo stipendio di deputato percepisce compensi legati alla carica per 3.200 euro ogni mese. Poi i capigruppo dell’Ars e i loro vice, che hanno aumenti variabili in relazione alle disponibilità di ogni singolo gruppo parlamentare. Il censimento dei caballeros si ferma così a quota 72. Potevano essere di più, se Cascio non avesse detto no ad altre due commissioni, per il credito e la delegificazione. Almeno quelle, evidentemente, non indispensabili.
Stipendi d’oro per 72 deputati regionali
- Luglio 5, 2008
- 1:42 am
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