Scicli, il Riesame conferma le misure cautelari per Boschi e i fratelli Tudisco

Il Tribunale del Riesame di Catania ha confermato in toto i provvedimenti già stabiliti dal Gip del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, nei confronti dei tre sciclitani arrestati lo scorso mese di ottobre dai carabinieri. Restano in carcere il dipendente comunale Pieruccio Boschi, 56 anni, con precedenti specifici, e Carmelo Tudisco, 51 anni. Confermati anche gli arresti domiciliari per Emilio Tudisco, di 45 anni. Boschi era difeso dagli avvocati Alessandro Agnello e Maurizio Catalano(durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip si era avvalso della facoltà di non rispondere), mentre i due fratelli Tudisco, sono stati patrocinati dall’avvocato Gianluca Gulino. I tre erano stati arrestati dalla Squadra Mobile dopo che era stata trovata, nascosta fra cassette di plastica in un deposito di masserizie di un’azienda agricola di Donnalucata, una considerevole quantità di marijuana, trentotto chili per l’esattezza, uno dei più grossi quantitativi di sostanza stupefacente rinvenuti negli ultimi anni in provincia di Ragusa. Furono sequestrati, infatti, diciannove panetti da due chilogrammi ciascuno. Nell’azienda di Contrada “Barone”, territorio di Scicli, in un ampio magazzino coperto, era ben nascosta la droga fra cassette di plastica utilizzate per la raccolta dei prodotti ortofrutticoli. La Squadra Mobile, diretta dal vice questore aggiunto, Francesco Marino, e coordinata dal Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, aveva trovato dei cartoni contenenti pacchetti sigillati con nastro adesivo e sistemati in sacchetti neri, di quelli impiegati per la spazzatura. Una volta aperti, era stata scoperta la considerevole quantità di erba pressata, la quale, ceduta al minuto, avrebbe consentito di ottenere un guadagno presumibile di circa duecentomila euro. I due fratelli Tudisco, durante l’interrogatorio di garanzia si erano detti estranei alla vicenda, addossando, in sostanza, le responsabilità su Boschi

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