Le Ferrari all’Aeroporto di Comiso. Alfano indagato? Lui, umilmente, chiede scusa alla città

La Procura della Repubblica di Ragusa apre un fascicolo sulla vicenda dei “bolidi” che hanno utilizzato l’aeroporto Magliocco sabato 3 dicembre. Non c’è l’ufficialità ma voci attendibili parlano dell’ipotesi di abuso d’ufficio per il sindaco Giuseppe Alfano. Il primo cittadino ha, intanto, chiesto scusa alla città con una lettera, un segno di ammissione e di umiltà che andrebbe accettato per chiudere la vicenda.
«La mia buonafede e la sincerità verso la mia città – scrive Alfano – mi danno la forza e la serenità per scusarmi con chi, pure in buona fede e strumentalmente tratto in inganno, si è sentito offeso o non ben rappresentato dal mio agire. Chi mi conosce sa che, nell’esercizio delle funzioni pubbliche che, da consigliere comunale ed assessore provinciale prima e da sindaco poi, mi hanno dato l’onore di servire con passione e disinteresse la mia città, non ho mai consentito che logiche di interesse privato e personalistiche avessero la meglio sull’interesse della mia amata Comiso. Sapete tutti che, per primo, a questa regola ho inteso sottostare con fermezza, prestando obbedienza, con scrupolo e rigore morale, solo al principio del bene comune.

Non ho mai considerato la cosa pubblica come una cosa privata. Non ho mai usufruito di una auto blu per i più banali fini personali. Mai ho chiamato un autista per accompagnare i miei familiari presso luoghi di svolgimento di vita privata e men che meno l’ho fatto per la mia professione. Non ho mai scialacquato denaro pubblico per partecipare a festival musicali lontani centinaia di chilometri dalla nostra terra, né ho mai pernottato in hotel a 5 stelle extralusso per recarmi nei luoghi di impegno istituzionale. Non ho mai ricercato i confort di un posto aereo in prima classe, bensì ho preferito viaggiare in orari assurdi, pur di prenotare voli «low-cost». Per il rimborso delle mie missioni istituzionali, ho sempre rendicontato una fattura in meno, mai una in più. Non ho mai organizzato inaugurazioni fantasma, caricandole sulle spalle, già vessate, dei cittadini e non ho mai utilizzato soldi pubblici per dare incarichi a segretari particolari di politici dai nomi altisonanti”.

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