SCICLI. ANZIANI VIZIOSI. IL PERITO: “LA 22ENNE NON ERA IN GRADO DI INTENDERE”

La ventiduenne presunta vittima dei cosiddetti "nonnini viziosi" sciclitani non era in grado di intendere e di volere all’epoca dei fatti per i quali sei pensionati erano finiti in carcere lo scorso mese di gennaio per presunti abusi sessuali. E’ il contenuto della perizia eseguita sulla ragazza, anche lei di Scicli, dallo psichiatra Giuseppe Sapienza, nominato dal Gip del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo. Alla luce di questi risultati resta solo l’attesa dei risultati dei Ris di Messina dopodiché la magistratura inquirente dovrà stabilire il da farsi ovvero se chiedere il rinvio a giudizio per tutti o parziale o l’archiviazione. Le accuse nei confronti di Guglielmo Pallavicino, 61 anni, Giovanni Trovato, 83 anni, Giovanni Borsa e Vincenzo Mirabella, entrambi di 76 anni; Antonino Magro, di 75 e Antonino Fidone, 79 anni, si configurano in violenza sessuale aggravata, lesioni, sequestro di persona e minacce aggravate con uso di coltello. Tutti in atto sono in libertà. Solo Pallavicino era, comunque, finito per qualche giorno in gattabuia, gli altri erano andati ai domiciliari. Quattro di loro sono accusati di violenza sessuale di gruppo per aver approfittato contemporaneamente della ragazza, che sarebbe stata minacciata con un coltello qualora avesse rivelato la turpe storia. L’indagine fu condotta dai carabinieri e, nelle ultime settimane ha avuto nuovi riscontri con la denuncia a piede libero per altri due pensionati. Il gruppo dei difensori è composto dagli avvocati Francesco Riccotti, Giuseppe Pitrolo, Raffaele Rossino, Matteo Gentile ed Alessandro Sittinieri. La presunta parte lesa, che ricordiamo ha problemi di natura psichica. È rappresentata dall’avvocato Rinaldo Occhipinti. Sulla base delle indagini, sarebbe stato Pallavicino, il primo ad abusare della giovane attirandola nel proprio negozio di piante e fiori e poi nel retrobottega dove l’avrebbe legata per farne abuso. Successivamente avrebbe coinvolto agli altri cinque anziani. Le violenze si sarebbero consumate in auto o nelle varie abitazioni quando le mogli erano fuori. Lo stupro peggiore sarebbe stato perpetrato da quattro degli indagati in un casolare di Contrada Lodderi.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa