MODICA, NINO GERRATANA: “POLITICI E ISTITUZIONI CHIEDONO E INTANTO IL DANNO SI CONSUMA”

“La settimana che volge al termine, è stata caratterizzata dalla geniale iniziativa d’un dirigente dell’Anas che ha ritenuto opportuno, con l’apposizione di due cartelli autostradali, comunicare ai cittadini della nostra Provincia e a quanti si volessero recare a Modica o Ragusa che a causa dell’emergenza neve che flagella frequentemente le nostre città, si è reso necessario imporre l’uso delle catene o degli pneumatici antineve”. E’ il consigliere comunale di Modica, Nino Gerratana, a parlare in questi termini ritenendo il provvedimento dell’Anas “un atto di arroganza fuori dal comune e dalla normale dialettica tra dirigenti di Enti e Pubbliche Amministrazioni, tenuto conto che il provvedimento emesso, ambiguo, opportunistico e fuori da ogni logica per la nostra posizione geografica ed il clima che la caratterizza, prima di colpire le tasche dei cittadini automobilisti, ignora il livello istituzionale di competenza delle zone interessate con questo delirio d’onnipotenza”.
“Abbiamo letto della posizione espressa dal Presidente della Provincia regionale di Ragusa, del Sindaco del capoluogo ragusano, del Sindaco di Modica,di vari esponenti politici locali ed anche del Prefetto – incalza l’esponente del PdL . ha scritto per chiedere la revoca del provvedimento o in subordine la sospensiva.Comportamenti tutti improntati al senso di responsabilità e tutela dei cittadini rappresentati, tuttavia, nelle more che la direzione dell’Anas decida che pesci pigliare, sono stati emessi un bel po’ di contravvenzioni e la detrazione di tre punti dalla patente a tutti coloro che non avevano potuto acquistare le catene volute dal dirigente Anas, perché tra l’altro, nessun rivenditore si sarebbe mai sognato di approvvigionarsi di catene antineve a Modica o Ragusa.
Non sarebbe pertanto necessario che i Sindaci di Ragusa e Modica, il Presidente della Provincia, di concerto con S.E. il Prefetto, facessero sentire tutta la loro autorevolezza rispetto ad un’ordinanza a dir poco discutibile ?
Perché aspettare le decisioni d’un Ente che ha già derogato a precise norme di civile dialettica con gli Enti preposti?
Penso che le Istituzioni succitate abbiano il pieno diritto oltre che il dovere di avvalersi delle prerogative loro concesse dalle leggi in materia per rimandare al mittente un provvedimento che mira solo a nascondere le proprie inadempienze e soprattutto sentano il dovere di piantarla di scrivere lettere e fare comunicati, ma si alzino dalle sedie vadano a Roma, a palermo ed ovunque sia necessario, forti della delega che gli hanno dato i loro concittadini; oppure, con un sussulto di dignità, si dimettano”.

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