Come è noto, le attività d’impresa insediate nelle Aree Industriali di Ragusa e di Modica-Pozzallo, specie quelle di minori dimensioni, sono state oggetto di gesti delinquenziali, furti e atti vandalici di intensità e frequenza preoccupanti che, in alcuni casi, hanno messo a rischio la continuità stessa dell’attività. "Nonostante il ricorso a sistemi di allarme all’interno delle singole aziende, il rischio di incursioni permane, richiedendo un intervento pubblico di carattere generale che, adeguatamente pubblicizzato, sia in grado di rendere le aree poco appetibili per i delinquenti": lo afferma Giorgio Cappello, Presidente regionale dei Giovani Industriali della Sicilia, il quale aggiunge che "è urgente che si completi e si metta in funzione il sistema di controllo tramite video-sorveglianza, già appaltato dalla Provincia Regionale di Ragusa e installato nelle due aree industriali, e che vi sia un efficace coordinamento tra la Polizia Provinciale (se incaricata di gestire il sistema) e le altre Forze dell’Ordine. Non è da escludere, qualora vi fossero problemi di natura economica da parte degli enti preposti, che la gestione e la manutenzione dell’impianto di video-sorveglianza possa essere affidata a una società privata, sia pure con il contributo economico di tutte le aziende insediate nelle suddette aree". Ulteriore esigenza segnalata dal Presidente Cappello è quella di un coinvolgimento della Polizia Provinciale, nell’ambito della sua competenza, per il controllo del territorio e delle aree produttive, in sinergia con le altre Forze dell’Ordine, che assicuri una presenza costante e visibile, specie di notte, quale deterrente per i delinquenti e garanzia per gli Imprenditori. "Fra poche settimane molte fabbriche chiuderanno i battenti per le ferie estive e gli agglomerati industriali rischiano di diventare terra di nessuno". Cappello segnala che esiste un sistema di video-sorveglianza, ultimato da tempo, ma non si sa cosa si aspetta per farlo funzionare”. Nel frattempo, i roditori procedono nel lavoro di rosicchiamento dei cavi di collegamento, e quando si deciderà di attivare il sistema saranno necessari ulteriori interventi finanziari. "Aspettiamo, forse, che accada il peggio per correre ai ripari"? In Sicilia, negli ultimi mesi, grazie anche all’azione portata avanti da Confindustria Sicilia e da tante altre categorie produttive sta avvenendo una vera e propria rivoluzione culturale, che ha suscitato la reazione di numerosi imprenditori contro il fenomeno criminale, che sta dando notevoli risultati grazie soprattutto alla collaborazione con le forze dell’ordine. – 2 – Venerdi scorso, a Palermo, è stato presentato il PON Sicurezza 2007-2013, che doterà il Sud di risorse pari a circa un miliardo e duecentomilioni di euro per investimenti materiali e immateriali per la sicurezza, e buona parte di questi fondi saranno destinati alla realizzazione di impianti di telesorveglianza, per consentire alle autorità di pubblica sicurezza di avere a disposizione strumenti per esercitare attività di controllo dei territori e di contrasto alla criminalità. "Ma – si chiede Cappello – a che servono gli investimenti dello Stato quando, come nel caso della nostra provincia, l’impianto di telesorveglianza nelle aree industriali rimane inattivo? Nelle attività d’impresa un impianto inattivo non produce nè ricchezza nè occupazione. "Mi auguro – conclude Cappello – che di concerto con tutte le altre forze produttive, gli enti preposti e le forze dell’ordine si possa arrivare nel più breve tempo possibile alla risoluzione del problema".
CAPPELLO: ALLARME SICUREZZA, IN AGOSTO LE AREE INDUSTRIALI SONO TERRA DI NESSUNO
- Luglio 16, 2008
- 11:17 am
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