PD: Natale amaro per i dipendenti delle cooperative sociali di Ispica, senza stipendio da oltre un anno. Stornello: “Basta spese superflue, a partire dai botti di fine anno”

Natale amaro quello appena trascorso per i circa quindici dipendenti delle cooperative sociali di Ispica, senza stipendio da altro un anno. Lo denuncia il Partito Democratico che segnala il disinteresse dell’Amministrazione comunale che di recente ha disposto una serie di liquidazioni, riservando alle cooperative sociali solo una parte del tutto irrilevante del credito che esse vantano nei confronti del Comune per i servizi che rendono quotidianamente, tutti riguardanti l’assistenza sociale, e per i quali, in qualche caso, le cooperative hanno anche debiti nei confronti di fornitori. Il Pd propone ancora una volta il taglio di spese superflue, a partire dai botti di fine anno, per liquidare quanto dovuto alle cooperative.
“Ci chiediamo – osserva il segretario cittadino del Partito Democratico, Gianni Stornello – con quale criterio avvengono le liquidazioni dei creditori del Comune. Come si fa a non mettere le cooperative in condizioni di pagare gli stipendi ai dipendenti per più di un anno a fronte di trasferimenti da parte di enti terzi, Regione in primo luogo, già avvenuti? Non vorremmo – prosegue Stornello – che ci troviamo di fronte a un altro caso di “finanza creativa” che destina ad altro fondi che dovrebbero servire per scopi ben precisi che l’Amministrazione non considera prioritari. Complice di tutto questo è la situazione finanziaria del Comune di Ispica determinata dall’Amministrazione in carica, con una spesa fuori controllo, orientata all’effimero, che nega i diritti sacrosanti di lavoratori e fornitori e privilegia amici e “casta”. Chiediamo all’Amministrazione comunale uno sforzo di condivisione del disagio profondo dei quindici dipendenti delle cooperative sociali che può benissimo essere attuato con il taglio di qualche festa o di qualche momento conviviale. Si cominci – propone il segretario del Pd – dai botti di fine anno: siamo sicuri che gli ispicesi comprenderanno”.

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