Modica, processo a luci rosse. I fratelli Arrabito rinunciano a presenziare. Stralciata la posizione di Statello. Nominato Ctu

Parte con alcune novità il processo per aggravata e continuata in concorso contro i fratelli modicani Bruno e Massimo Arrabito, di 52 e 45 anni, e lo sciclitano Francesco Statello, 49 anni, arrestati dalla Guardia di Finanza a metà luglio perchè implicati nella vicenda a luci rosse che vedrebbe coinvolte un paio di “escort” modicane, comunque, non indagate. Ieri il Collegio Penale del Tribunale(Antongiulio Maggiore, Elio Manenti e Francesco Chiavegatti)ha preso atto che la posizione di Statello è stata stralciata. Il difensore, l’avvocato Rinaldo Occhipinti, ha chiesto l’abbreviato. Il processo sarà mercoledì prossimo. La vittima, G.P., imprenditore sciclitano di 62 anni, si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Cristina Di Paola. Il pubblico ministero, Alessia La Placa, ha chiesto la nomina di un perito per la trascrizione di 200 intercettazioni telefoniche. C’è stato l’avallo dei difensori Ignazio Galfo e Carmelo Ruta. Il Ctu sarà nominato il 25 gennaio. Tra i testi escussi il capitano della Guardia di Finanza, Giuseppe Simonetti. “Il ricatto – ha detto – andava avanti da più di un anno. La vittima era stata ripresa mentre era con una donna, in intimità, nella casa di Bruno Arrabito. Furono tre le denunce presentate. Abbiamo fermato per primo Massimo Arrabito dopo essersi incontrato con il querelante in una stazione di servizio di Scicli per incassare tremila euro. Le banconote erano state fotocopiate. Abbiamo eseguito, quindi, perquisizioni nelle abitazioni dei due fratelli. A casa del più grande abbiamo trovato la videocamera ancora con immagini in memoria dell’incontro sessuale e altro DVD. La donna coinvolta ci ha poi ha confermato i fatti. A Statello fu sequestrato un computer dal quale aveva fatto vedere le immagini hard”. Il prossimo 28 marzo toccherà al capitano Bove e alla parte offesa Le somme richieste dall’escort variavano dalle 150 alle 200 euro. Gli avvocati Galfo e Ruta hanno chiesto, motivando, al termine dell’udienza, la scarcerazione dei fratelli Arrabito. Il piemme si è opposto. I giudici si sono riservati.

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