Modica. Concessi gli arresti domiciliari ai frateli Bruno e Massimo Arrabito

I fratelli Arrabito lasciano il carcere di Piazza Gesù. Il Collegio Penale del Tribunale(Antongiulio Maggiore, presidente, Elio Manenti e Francesco Chiavegatti, a latere)ieri hanno sciolto le riserve sulla richiesta presentata mercoledì scorso dai difensori dei due germani, gli avvocati Carmelo Ruta e Ignazio Galfo, mirata alla remissione in libertà o, comunque, a una misura meno afflittiva. Bruno e Massimo Arrabito, 52 e 45 anni, erano finiti in carcere in luglio per estorsione aggravata e continuata in concorso con lo sciclitano Francesco Statello, 49 anni, arrestati dalla Guardia di Finanza perchè implicati nella vicenda a luci rosse che vedrebbe coinvolte un paio di “escort” modicane, comunque, non indagate. Mercoledì i giudici avevano deciso di riservarsi e a distanza di alcuni giorni hanno deliberato di fare rientrare a casa i due fratelli residenti a Modica. Resta, invece, ancora detenuto Statello la cui posizione è stata stralciata e che, anzi, sarà processato proprio stamattina con il rito abbreviato come chiesto dal suo difensore, l’avvocato Rinaldo Occhipinti. Dopo sei mesi di sei mesi di detenzione in carcere, dunque, gli Arrabito sono potuti rientrare a casa anche se il processo a loro carico va avanti e già il prossimo 25 gennaio è prevista la seconda udienza, quando sarà dato incarico ad un consulente tecnico d’ufficio che dovrà trascrivere alcune intercettazioni. Mercoledì scorso, in particolare, il capitano della Guardia di Finanza, Giuseppe Simonetti, aveva raccontato della vicenda. Di mezzo c’è un imprenditore sciclitano al quale sarebbero stati proposti incontri sessuali che sono stati ripresi con una telecamere. La vittima era stata ripresa insieme a una donna, in intimità, nella casa di Bruno Arrabito. La Guardia di Finanza fermò per primo Massimo Arrabito dopo essersi incontrato con il querelante in una stazione di servizio di Scicli per incassare tremila euro. Le banconote erano state fotocopiate ed erano state trovate nel taschino del giubbotto dell’uomo. Poi furono eseguite, come ha spiegato l’ufficiale, perquisizioni nelle abitazioni dei due fratelli. A casa di Bruno fu trovato la videocamera ancora con immagini in memoria dell’incontro sessuale e altro DVD. La donna coinvolta ci ha poi ha confermato i fatti. A Statello fu sequestrato un computer dal quale aveva fatto vedere le immagini hard.

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