L’onorevole Ammatuna: “sintonia con il Presidente della Regione per la priorità alla portualità”.

Con una nota inviata al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, l’On. Roberto Ammatuna si dichiara disponibile ad affrontare la problematica delle infrastrutture e della portualità. Di seguito il testo integrale della nota: “Ho avuto ulteriore conferma, attraverso gli organi di stampa, del suo interesse e della sua volontà di affrontare con decisione la problematica dei trasporti in Sicilia, argomento certamente prodromico per lo sviluppo dell’Isola. Mi trova in perfetta sintonia la priorità che, all’interno del sistema infrastrutturale, vuole dare alla portualità soprattutto in prossimità del verificarsi dell’istituzione dell’Area di libero scambio nel Mediterraneo. In questo settore credo sia giunto il momento di passare dalle buone intenzioni, dalle apprezzabili manifestazioni di volontà alla programmazione ed agli investimenti, perché qualsiasi pur breve dilazione negli interventi rischierebbe di porre la Sicilia fuori da quell’evento decisivo che si verificherà nel 2010. Occorre urgentemente costruire un piano regionale della portualità che superi gli ambiti angusti delle singole Autorità portuali e si muova nella direzione, ormai dimostratasi chiaramente vincente, dei Sistemi portuali. Poco tempo fa, ho avuto modo di apprezzare un intervento sul tema del professore Centorrino che sosteneva, in prospettiva dell’istituzione dell’Area di libero scambio nel Mediterraneo, la creazione di un unico ente che coordini l’intera portualità dell’Isola, così come avviene nella maggior parte del mondo occidentale. Mitigando la radicalità della proposta dello studioso, credo comunque che per la Sicilia debbano essere istituite, al posto dei quattro sistemi portuali attualmente previsti e privi di ogni logica di efficienza, due aree a servizio rispettivamente della parte occidentale ed orientale dell’Isola. Quest’ultima dovrebbe comprendere, attorno all’asse centrale costituito dall’hub di Augusta, i porti di Catania, Siracusa e Pozzallo differenziandoli per segmenti di offerta, mentre la parte orientale dovrebbe comprendere Termini Imerese e Trapani e ruotare attorno alla struttura portuale di Palermo. Sono decisamente troppe le Autorità portuali esistenti e qualcuno, magari per meri motivi di campanile, vorrebbe istituirne altre invece di ridurle drasticamente ed evolvere verso una logica di sistema portuale, facendo convivere armonicamente porti regionali e nazionali. Al giorno d’oggi solo chi è forte può competere in un mercato così ampio e con avversari attrezzati di tutto punto. Solo muovendosi per tempo in questa direzione si potrà aggredire con risultati utili il mercato dello shipping e non essere tagliati fuori dalle rotte che, attraverso la riabilitazione del canale di Suez, faranno del mare Mediterraneo il luogo più importante per i traffici marittimi. Tutto ciò darebbe, inoltre, ulteriore forza alla realizzazione di quella infrastruttura essenziale che ritengo essere il ponte sullo Stretto di Messina ma che, senza un sistema intermodale di trasporto, correrebbe il rischio di non manifestare totalmente la sua grande potenzialità di sviluppo. Lo scenario di previsione dello sviluppo, fotografato dai dati Unioncamere, prevede tassi di crescita medi annui nel periodo 2008-2011 allarmanti per la Sicilia: in Italia si prevede un valore aggiunto dell’1,3, nel Mezzogiorno lo stesso dato scende all’1,1, ancora minore è quello riguardante la Sicilia che raggiunge appena l’1,0. Fra le regioni dell’Unione Europea comprese nell’obiettivo 1, la Sicilia è quella che è cresciuta meno di tutte, con un tasso di crescita medio annuo del pil pro capite 1995-2005 soltanto del 2,8. Sono numeri che fanno riflettere e che devono spronarci ad affrontare con tutte le nostre forze le attuali difficoltà, per proiettare verso un futuro meno plumbeo le aspettative dei siciliani. Nel manifestarle la mia disponibilità ad affrontare la problematica, nel rispetto dei rispettivi ruoli rivestiti, rimango in attesa di un suo cortese riscontro”.

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