MODICA. E..PUNTUALI ARRIVANO LE DIMISSIONI DEL CENTRODESTRA DELLE COMMISSIONI CONSILIARI

I quattro consiglieri comunali dell’Udc ed i due del gruppo de “I Popolari” hanno rassegnato le dimissioni da componenti delle commissioni consiliari in cui erano stati eletti nella scorsa seduta della civica assise. A comunicare la scelta è stato ieri mattina il capogruppo dello scudocrociato Paolo Nigro. “Abbiamo concordato con il segretario cittadino, Gino Veneziano, questa scelta – dice il capogruppo dell’Udc – vuole denunciare ancora una volta ed in maniera eclatante l’atteggiamento antidemocratico, di chiusura al dialogo e di onnipotenza, che la maggioranza consiliare ha assunto nel corso delle prime due sedute del consiglio comunale ed, in particolare, in quella di martedì. Per l’elezione dei componenti delle commissioni – spiega ancora Nigro – abbiamo assistito ad una indicazione, proveniente dai banchi della maggioranza, di quali consiglieri d’opposizione inserire nelle singole commissioni. Un atto grave che tra l’altro, non tenendo conto delle professionalità e competenze di ciascuno, porta nocumento alla città in quanto le commissioni mancheranno di quell’apporto in più che poteva essere garantito”. Dunque Nigro, Giorgio Aprile, Salvatore Cannata, Maurizio Di Mauro, Peppe Minardo e Massimo Puccia, si associano alla scelta già assunta e formalizzata venerdì dall’indipendente Nino Gerratana. L’atto di dimissioni formali sarà ottemperato ufficialmente lunedì, con la consegna delle motivazioni ufficiali nelle mani del presidente del consiglio comunale e del segretario generale. Il Pdl sembra invece propenso ad evitare le dimissioni, preannunciando “altre forme di protesta”. Intanto il dibattito e le polemiche si infiammano sempre più. A gettare benzina sul fuoco è l’autonomista Diego Mandolfo che, in una nota diffusa ieri, fa un excursus di quanto avvenuto in aula e accusa di ingratitudine l’opposizione. “Come maggioranza – dice Mandolfo – stiamo misurando la nostra forza nell’accettare l’ingratitudine di una minoranza accecata da un folle orgoglio mai sopito. A quanto pare – accusa ancora il consigliere comunale dell’Mpa – il loro orgoglio e la loro cecità sono più forti della loro voglia di cominciare a lavorare per la città, preferendo un puerile gioco simile al rimpiattino e prolungando questa snervante attesa prima dell’azione”.

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