Finora era conosciuta come la terra del Commissario Montalbano. Stiamo parlando di quel lembo di Sicilia compreso tra i capolavori barocchi di Scicli e quelli di Modica, nella provincia di Ragusa dove è stata girata l’omonima serie televisiva. Ma la passione per la storia di un primario del posto, Giorgio Cavallo, ha ridato a tutta l’area una prospettiva diversa e antenati illustri al celebre commissario. E così ecco il piccolo miracolo. Anni di ricerche negli archivi locali, la Ausl di Ragusa che si trasforma per l’occasione in editore, il volume che diventa un piccolo caso letterario per la zona. L’Ospedale degli Onesti di Giorgio Cavallo, infatti, è un viaggio di un medico nel tempo, indietro di 7 secoli, alla scoperta dei suoi predecessori, tra delitti e congiure da far impallidire lo stesso Montalbano. “Modica era una terra di intrighi” racconta a Panorama.it Giorgio Cavallo “del resto fu capitale dell’omonima contea del 1392, uno stato indipendente dentro la Sicilia. Come in ogni grande città di quei tempi, la lotta per il potere era senza esclusione di colpi. Come fu il caso del governatore del Nero, dal 1543 al 1545 inviato dal conte Luigi Henriquez e Cabrera con la precisa istruzione di sindacare l’operato della precedente amministrazione e poi, a sua volta, carcerato per avere compiuto alla perfezione il suo dovere”. E agli intrighi si sommarono le malattie. Dalla peste alla sifilide, tanto che in città un ospedale intero venne trasformato in sifilicomio, chiuso solo nel 1945. “Dalla sifilide qui ci si curava grazie alle cosidette botti a vapori mercuriali inventate da un personaggio locale, Tommaso Campailla. Il paziente veniva inserito in una botte riscaldata grande quanto un cubicolo nella quale si poneva un braciere con il mercurio. Pare funzionasse”. Insomma, la terra di Montalbano prima ancora dell’arrivo del celebre commissario fu luogo di passioni ma anche di impegno civile in cui il talento del singolo veniva messo al servizio della comunità. “Come fu con le Principesse Grimaldi” conclude l’autore “che, a cavallo fra il XVIII ed il XIX secolo, ebbero il coraggio di smonacarsi per dedicarsi tutta la vita ad opere di beneficenza, un esempio che ha un valore ancora oggi”.
Dagli intrighi del ‘300 a Montalbano. Modica raccontata da un primario-scrittore su Panorama
- Luglio 28, 2008
- 4:55 pm
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