Due scarcerazioni e due provvedimenti restrittivi per i 4 giovani pozzallesi arrestat dalla polizia

Hanno avuto sorti diverse i quattro giovani arrestati a Pozzallo venerdì notte per detenzione ai fini dello spaccio di sostanz= stupefacenti, dopo essere trovati in quella che i carabinieri ritengono una vera e propria centrale per la preparazione e lo smercio di hascisc, cocaina e marijuana. Ieri mattina i due maggiorenni, rinchiusi rispettivamente nelle carceri di Ragusa e Modica sono stati interrogati dal Gip del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, alla presenza del difensore, l’avvocato Gianni Mavilla. il ventenne Rodolfo Cristina, e la diciottenne Valeria Viva, non si sono voluti avvalere della facoltà di non rispondere. Hanno negato di essere spacciatori ed=20 hanno spiegato di essere andati momentaneamente nella mansarda di Via Solferino, perchè il giorno prima avevano dimenticato il portafogli della ragazza. Le dosi trovate addosso a loro sarebbero per uso personale. Il Gip ha convalidato gli arresti e, successivamente, ha accolto la richiesta dell’avvocato Mavilla e li ha scarcerati. Diversa, invece, la soluzione per i due minorenni. Per G.F., 17 anni, e S.A.P., 16 anni, assistiti dagli avvocati Giovanni Favaccio e Pietro Latino, il Gip presso il Tribunale per i Minori di Catania, ha convalidato gli arresti ed ha disposto il trasferimento del giovane in un Istituto Temporaneo per Minori(il ragazzo compirà 18 anni in settembre)mentre=20 per la giovane è stato decise di inviarla in una Comunità per il=20 Recupero dei Tossicodipendenti. Venerdì sera, i carabinieri avevano=20 effettuato un’incursione nell’edificio dove erano appena entrati i quattro giovani. Sul tavolo c’erano varie dosi di hascisc e cocaina, foglie di marijuana già confezionate in diversi grammi e poi 185 euro=20 contanti, un bilancino di precisione portatile, un coltello da cucina con la punta annerita ed altri utensili, nastro adesivo e carta stagnola, tutto materiale sequestrato. Il diciassettenne era accusato anche di resistenza e violenza a pubblico ufficiale perchè negli attim= convulsi della cattura aveva inveito per vie di fatto contro un militare, provocandogli lesioni guaribili in 6 giorni.

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