Rischia la vita al “Maggiore” di Modica, lo salvano al “Guzzardi” Di Vittoria. Storia di malasanità per un torinese

“Ho rischiato di morire. Mi hanno salvato all’Ospedale di Vittoria, mentre a Modica mi avevano dimesso”. La vicenda di Giovanni Centocchi, pensionato Fiat, da 62 anni residente a Torino dove ha figli, ed in vacanza, come ogni anno, nella sua casa di Marina di Modica, è destinata a fare discutere. Risale ai primi giorni di luglio quando fu trasportato al “Maggiore” per problemi respiratori. “Siamo arrivati al Pronto Soccorso – spiega la moglie con gli occhi umidi – dove hanno applicato dopo mezzora a mio marito l’ossigeno. E’ venuto un medico che nemmeno l’ha guardato”. All’uomo fu, comunque, applicata una flebo prima di essere mandato nella divisione di Infettivologia. “Qui dopo circa mezz’ora – dice il pensionato – mi hanno visitato ed il medico ha detto testualmente “non è cosa mia”. Mi hanno prescritto delle pastiglie e rinviato al Pronto Soccorso dove mi hanno dimesso. Mi hanno fatto firmare per lasciare l’ospedale, ma in quel momento non ero in grado di intendere e di volere. Mi hanno rilasciato una ricetta ed in dialetto mi è stato detto: “vada a casa se ha bisogno siamo qua”. Il Centocchi nel tragitto Ospedale-Via Magnaghi a Marina di Modica, dove ha domicilio momentaneo, era peggiorato tant’è che il nipote si è recato presso la Guardia Medica della frazione dove il medico, viste le condizioni, ha immediatamente allertato il 118 di Pozzallo disponendone il trasferimento ancora al “Maggiore” dove nel frattempo, al Pronto Soccorso, il medico era cambiato. “Quest’ultimo – spiega la moglie di Centocchi – ha detto che mio marito era da ricoverare urgentissimamente e si è interessato per trasferirlo a Vittoria”. All’uomo è stata diagnosticata una broncopolmonite. L’hanno rimesso in piedi in 8 giorni. Da qualche giorno è stato dimesso ma è arrabbiatissimo. “Me la sono presa a male – spiega – non so nemmeno come sono arrivato vivo a Vittoria. Io sono affezionato a Modica e non è giusto che la gente sia trattata in questo modo”. Sulla vicenda, il primario del Pronto Soccorso, Carmelo Scarso, spiega: “Dalla cartella clinica risulta che il signor Centocchi ha firmato per essere dimesso, quindi non è stata una dimissione disposta dai nostri operatori. Ci sono, in ogni modo, gli uffici preposti come l’Urp, ai quali l’interessato può rivolgersi se si ritiene danneggiato. Sono convinto, inoltre, del comportamento responsabile degli operatori del Pronto Soccorso”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa