Estorsione a luci rosse a Modica. Nel processo nominato perito per trascrivere telefonate

Michela Morreale di Siracusa è stata nominata consulente tecnico d’ufficio dal collegio penale del Tribunale(Antongiulio Maggiore, presidente, Elio Manenti e Francesco Chiavegatti, a latere)per trascrivere una serie di intercettazioni telefoniche, contenute nel fascicolo dibattimentale del processo a carico dei fratelli Bruno Massimo Arrabito, 52 e 45 anni, dalla scorsa settimana ai domiciliari, arrestati in luglio per estorsione aggravata e continuata in concorso con lo sciclitano Francesco Statello, 49 anni, ancora detenuto. Oltre alle intercettazioni da trascrivere chieste dal pubblico ministero, Alessia La Placa, gli avvocati Carmelo Ruta e Ignazio Galfo hanno chiesto quelle intercorse tra Statello e la parte offesa, tra quest’ultimo e un ufficiale della Guardia di Finanza, Giuseppe Simonetta, tra Massimo Arrabito, la madre e una parente della parte lesa. Le operazioni peritali inizieranno il sette febbraio presso il Tribunale di Siracusa. Il Ctu ha chiesto sessanta giorni, per cui si tornerà in aula il prossimo 28 marzo. I tre erano stati arrestati dalla Guardia di Finanza perchè implicati nella vicenda a luci rosse che vedrebbe coinvolte un paio di “escort” modicane. Per Statello la posizione è stata stralciata e sarà processato mercoledì prossimo col rito abbreviato. Di mezzo c’è un imprenditore sciclitano al quale sarebbero stati proposti incontri sessuali che sono stati ripresi con una telecamera. La vittima era stata ripresa insieme a una donna, in intimità, nella casa di Bruno Arrabito. La Guardia di Finanza fermò per primo Massimo Arrabito dopo essersi incontrato con il querelante in una stazione di servizio di Scicli per incassare tremila euro. A casa di Bruno fu trovata la videocamera ancora con immagini in memoria dell’incontro sessuale e altro DVD. La donna coinvolta aveva poi ha confermato i fatti. A Statello fu sequestrato un computer dal quale aveva fatto vedere le immagini hard. Accolta ieri la richiesta dell’avvocato Galfo per consentire a Massimo Arrabito di uscire due ore il mercoledì per fare la spesa e commissioni all’anziana madre.

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