La Dia di Catania “visita” il Comune di Pozzallo. Indagine su appalto igiene ambientale

Si sono presentati ieri mattina al Municipio di Pozzallo. Hanno mostrato un tesserino e si sono qualificati come agenti della Direzione Investigativa Antimafia di Catania. Palazzo La Pira, sede del Municipio della cittadina marinara, ha ricevuto la “visita” della Dia ieri che è andata dritto dritto negli uffici del settore Politiche Ambientali dove sono stati acquisiti atti e documenti. Pare che gli investigatori abbiano sequestrato contratti e lettere per la concessione o la proroga dell’appalto del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani che allo stato gestisce la Geo Ambiente di Belpasso. Un affidamento che iniziò col primo febbraio del 2009 quando cessarono i rapporti con l’Impresa Busso. Al momento sono pochi gli elementi per capire su cosa sia basata l’indagine della Dia anche se qualche tempo fa era stata la Guardia di Finanza ad interessarsi dello stesso argomento. Certamente si starà verificando se la società catanese era nelle condizioni per potere sottoscrivere un contratto, se, cioè, garantiva i contenuti dell’apposito Dpr del 1994, secondo cui l’ente pubblico, prima di affidare un incarico a società private, deve fare richiesta alla Prefettura cui fa riferimento la sede di un sodalizio, in questo caso Catania, del certificato antimafia della società e dei suoi soci. Le risposte che l’Ufficio Territoriale del Governo, in questi casi, può dare sono tre: società esente da rapporti e contatti con elementi mafiosi, società direttamente collegata con tali ambienti e, in conclusione, società nella norma ma con soci che non sono esenti da condizionamenti con la mafia organizzata. E’ certo che la Prefettura di Catania ha risposto a tale richiesta dell’amministrazione comunale guidata da Giuseppe Sulsenti. La Dia starebbe verificando i modi e i tempi. La richiesta in Prefettura il Comune di Pozzallo a suo tempo la fece. Ora si starebbe cercando di stabilire se si è agito con correttezza. In caso di tardiva risposta dell’Ufficio Territoriale del Governo, l’ente civico può firmare il contratto. Qualora avesse sottoscritto il rapporto, qualora fosse poi accertata collusione della società con ambienti mafiosi, il Comune ha la possibilità di rescindere senza che la parte avversa abbia nulla a pretendere. Una vicenda del genere si registrò sempre a Pozzallo con l’allora sindaco Roberto Ammatuna. Il contratto era stato già firmato quando l’amministrazione comunale fu messa a conoscenza che l’Impresa Ecologica dell’epoca, che non era la Geo Ambiente,  aveva condizionamenti malavitosi. In quel caso Ammatuna rescisse subito il rapporto.

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