Pagamento mensilità ai dipendenti della SpM. Intervento della Cgil

La Cgil, in diverse occasioni, ha reclamato al Sindaco e a tutta la Giunta comunale di Modica la necessità di prestare maggiore attenzione alla Società “SpM”, sulla quale si stanno riflettendo con effetti negativi i debiti della società (ReteServizi) dalla quale essa è nata. Risale al mese scorso il pignoramento, per ben due volte, dei conti correnti della società da parte degli ex amministratori della Rete servizi, ma non è escluso che altri creditori, nelle prossime settimane, si faranno avanti chiedendo che siano loro onorati i crediti vantati, anch’essi risalenti alla precedente società. Tutto questo avrà come primo innegabile effetto la impossibilità della SpM di pagare gli stipendi ai suoi dipendenti. Il primo atto si è consumato nello scorso mese di dicembre, quando, a seguito dei conti correnti pignorati, la Società non ha potuto procedere al pagamento della mensilità di novembre. “Da allora – dice Salvatore Terranova, segretario della Cgil – le liquidità contenute nei conti risultano bloccate, ma ciò che meraviglia non è tanto l’avvenuto pignoramento dei conti (operazione – a nostro avviso – peraltro evitabilissima con l’adozione di un approccio di mediazione extragiudiziale adeguato coi creditori), quanto il fatto che, trascorsi 40 giorni, persista il blocco, attribuibile forse alla semplice ragione che la Società non intende o non riesce a sedersi attorno ad un tavolo con i creditori per trovare un equilibrato punto di incontro, capace di contemperare sapientemente le ragioni dei creditori e quelli dell’Azienda. La cgil, da diversi giorni, ha tentato, pur non avendo titolo per farlo, di far riavvicinare le parti, invitando, innanzitutto, i creditori a far un passo in direzione di una possibile transazione, così da liberare i conti correnti dal pignoramento e creare le condizioni per pagare almeno due mensilità ai dipendenti. Ebbene, la mediazione attivata ha prodotto la disponibilità dei creditori ad accettare una transazione che prevede la liquidazione immediata del 50% del dovuto e l’altro 50% da liquidare in quattro rate. Ma va precisato con estrema amarezza che tale lavoro di ricucitura, frutto dell’attività di un terzo soggetto esterno sia alla società che ai creditori, non ha trovato sino a qui la dovuta considerazione se ancora oggi le parti non si sono incontrate per formalizzare l’accordo. Invero, la prima e più pesante amarezza proviene per causa del Comune e della Società, che sono i soggetti che dovrebbero preminentemente avere l’interesse di giungere ad un atto transattivo alle condizioni sopra accennate, perché questo, unitamente ad una rimessa del comune, aiuterebbe la “SpM” ad avere nei propri conti disponibilità tali da consentire la corresponsione di due mensilità ai dipendenti. Questo specifico e ancora assurdamente irrisolto problema costituisce la goccia che ha fatto traboccare il vaso, alimentando oltre misura le preoccupazioni dei dipendenti, non più disposti ad accettare una situazione che sembra incancrenirsi, spesso per la mancata azione di chi ha assunto responsabilità di direzione. E’ forse il momento che il Sindaco e l’Assessore al ramo prendano in mano la situazione della “SpM”, tentando di innescare un approccio capace di evitare che accada nei prossimi mesi quel che è accaduto a dicembre. Iniziando da subito col convocare al Comune i due creditori, ex amministratori, per chiudere con loro nel miglior modo possibile una vicenda che di certo non sta facendo bene a nessuno. Qualora dovesse permanere questo stato di cose che si riverbera negativamente sui lavoratori, la cgil nei prossimi giorni promuoverà altre più incisive iniziative di lotta, non esclusa la possibilità di bloccare i servizi per diversi giorni”.

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