Convalidato l’arresto per “Ilario”, il 64enne francese che ha ucciso la sua compagna 85enne Elisa Riccio.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, ha convalidato l’arresto di Hilaire Adrien Ballestra, a Scicli conosciuto come Ilario, nato a Mentone, in Francia, 64 anni fa. Ieri l’anziano ha ricevuto la visita del magistrato nel carcere di Modica Alta che lo ha interrogato alla presenza del suo difensore, l’avvocato Bartolo Iacono. L’uomo ha confermato quanto aveva già detto ai carabinieri ed al pubblico ministero, Maria Mocciaro, subito dopo essersi costituito. “La storia – spiega il difensore – è quella che è stata resa nota dai carabinieri. Una situazione di disagio, di disperazione, delle difficoltà per potere andare avanti di giorno in giorno”. Ballestra per il momento resta in carcere in attesa di altre eventuali decisioni e risponde di omicidio volontario. L’uomo era addolorato, dispiaciuto per quanto aveva fatto, soffocando con un cuscino l’amata compagna Elisa Riccio, ventuno anni più grande di lui, e per non essere riuscito a suicidarsi così come avevano concordato con la vittima. “Scusate per il disturbo che vi ho dato”. Sono le parole che ha continuato a ripetere sia al comandante della Compagnia Carabinieri di Modica, Marco Latini, che al sostituto procuratore della Repubblica, Maria Mocciaro, ed anche al Gip. Parole che la dicono lunga sullo stato dell’uomo, sulla sua discrezione, quella di sempre, il suo modo di essere introverso, colui che, nei fatti, ha ucciso la moglie, 85 anni, con la quale viveva da 45 anni. Era stato lui stesso a chiamare i carabinieri per comunicare di avere ammazzato la sua compagna e che avrebbe dovuto fare la stessa cosa nei suoi confronti e cioè suicidarsi, senza però riuscirci. Una scelta comune dettata dalla disperazione, da una vita fatta di stenti, dalla stanchezza di rincorrere un giorno tranquillo. Il medico legale, dottor Algieri, incaricato dalla magistratura inquirente modicana di eseguire l’esame autoptico ha stabilito nell’immediatezza che la donna è deceduta per soffocamento da cuscino e dalle conseguenze cardiache che ne derivano. La perizia che sarà depositata più in la dovrà dire da quanti giorni la poveretta era morta. Lui aveva tentato di tagliarsi le vene ma non c’è riuscito. Nel corso dell’interrogatorio, come aveva già detto ai carabinieri ed al piemme, avrebbe parlato di lettere delle quali si evincerebbe il comune accordo di morire insieme. La donna sabato scorso la donna aveva inviato un sms all’assistente domiciliare nel quale diceva: “Lunedì non venire perchè partiamo per Palermo”. Dunque è probabile che l’omicidio sia stato commesso tra sabato e lunedì anche se c’è l’ipotesi di un omicidio più vicino al giorno della telefonata ai carabinieri. Restano alcuni aspetti non chiari agli inquirenti come il fatto di avere aperto la bombola del gas per suicidarsi lasciando, però, le finestre aperte.

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