I FORCONI ED I PALAZZI COMUNALI. La riflessione di Ballarò

Sono tra coloro che sin dall’inizio, condivide la battaglia intrapresa dai forconi, per la legittimità delle loro istanze, per essere riusciti, tranne rari casi, a non farla degenerare sotto l’aspetto dell’ordine pubblico, cosa non facile, dati i numeri che si sono registrati. Penso tuttavia che sin dall’inizio, i leader della protesta non abbiano centrato bene il bersaglio; nella prima fase, con i loro presidi hanno bloccato tutta l’isola e dopo i primi giorni di solidarietà diffusa da parte dei cittadini, verso la fine, si sono attirati non pochi dissensi per gli effetti che otto giorni di blocco hanno determinato nell’economia già traballante della Sicilia.
Nelle scorse settimane, arriva l’annuncio che avrebbero occupato le sedi delle raffinerie siciliane per impedire l’uscita del carburante dalla nostra isola, notizia successivamente smentita dallo stesso movimento, perché verosimilmente qualcuno ha evidenziato la possibilità se non la certezza che sarebbero andati incontro a denunce penali e forse a qualche arresto. In questi giorni, è già in atto l’occupazione simbolica di alcuni Palazzi comunali tra cui quello di Modica. Ma da queste occupazioni dei Palazzi di città, pensano di poter ottenere qualcosa di concreto?
Personalmente ritengo che queste modalità di protesta, non possano produrre alcun risultato concreto, posto che i Comuni nulla potrebbero decidere o concedere relativamente alle richieste che ispirano il mantenimento della lotta.
E allora, perché piuttosto che continuare a manifestare nelle sedi i cui responsabili nulla possono, non decidono di occupare la sede del potere regionale, che al di là dell’esternazione di buoni propositi, nulla, a distanza di settimane, è riuscita a concretizzare ?
Alcune delle rivendicazioni avanzate dai forconi, potranno essere ottenute solo se esiste realmente la volontà politica di porre fine alle ragioni della protesta, se invece il Governo regionale si fermerà ai soliti proclami di circostanza, si sarà fatto tanto fumo per non cuocere nessun arrosto.

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