L’OSSERVAZIONE DAL BASSO……… DI DIRETTORE. Legge elettorale: “dal porcellum al compromessum”

In questi giorni si ricomincia a riparlare di modifica della legge elettorale. Bene. Finalmente! Le idee sono molte, ma, nonostante oltre un milione di cittadini italiani, con la raccolte delle firme, ha dato delle indicazioni chiare, c’è il rischio che si passi dal “porcellum” al “compromessum”: cioè trovare una intesa trasversale che non esponga i politici che già occupano gli scranni delle istituzioni al pericolo di staccare il sedere dalle sedie del palazzo. L’Italia è l’unico paese al mondo in cui si entra con i piedi in parlamento e si esce, tranne che non si viene arrestati, con la bara: chi vi entra, aspira a rimanervi almeno 50 anni.

L’ultimo in ordine di tempo che ha vissuto un cinquantennio dentro le istituzioni politiche, mi si perdoni l’irriverenza, è stato l’on. presidente Oscar Luigi Scalfaro. Perché nessuno propone che nella riforma della legge elettorale venga inserito un articolo formulato grosso modo così?: “i deputati li scelgono i cittadini con il voto di preferenza e , una volta eletti, possono essere ricandidati solo per altre due legislature”. Sogno!
La neve ha lasciato in pace la tratta Modica Ragusa: siamo stati fortunati, ma ci volevano imporre le catene!


Mentre la neve ha messo in ginocchio l’Europa mietendo, purtroppo, circa 400 vittime, mentre tutta l’Italia è alle prese con disagi di ogni genere e anche parti della Sicilia hanno visto il manto nevoso, la provincia di Ragusa è rimasta indenne. Fortuna o posizione geografica favorevole?
Certo che dopo tutte le proteste contro l’Anas per l’obbligo delle catene a bordo, ci voleva che nevicasse anche a Ragusa. Forse siamo stati più fortunati rispetto alle altre regioni, ma è anche vero che se a Ragusa non ha nevicato nemmeno quando in tutta Italia si è abbattuta la bufera di neve, cosa che non accadeva dal 1985, quando mai dovrebbe nevicare tra Modica e Ragusa? Eppure le catene ce le volevano imporre!

Il Governo Monti tra “monotonia”, “sfigati” e “mammoni”

I governanti che non abbiamo eletto e i “politici nominati” che li sostengono ci stanno conducendo verso l’uscita dalla crisi. Così dicono! Lo stanno dicendo al movimento dei forconi, a quelli che non arrivano a fine mese o neanche alla seconda settimana, lo stanno ribadendo continuamente ai giovani, ai commercianti, ai disoccupati, agli operai in cassa integrazione, al pubblico impiego, alle forze sociali etc.. Lacrime e sangue, sacrifici: questo il motto! E che sacrifici siano, purché l’Italia si salvi. Quel che però non si può accettare da questi governanti-tecnici che non ci siamo scelti, è l’ironia delle parole: dire che “il posto fisso è monotono” oppure che chi si laurea in ritardo è uno “sfigato” o, ancora, che colui il quale non vuole staccarsi dal proprio ambiente per cercare lavoro è un “mammone”, è veramente troppo. Per favore, signori “governanti non eletti” , non trattateci da piccoli alunni da bacchettare, ma considerateci un po’ più adulti.
Per senso di responsabilità stiamo obbedendo a tutto quello che state portando avanti, stiamo facendo gli scolaretti buoni, ma per favore non umiliateci così , perché questa umiliazione e le lacrime e il sangue degli Italiani per uscire dalle crisi e dai danni che hanno provocato, in modo alternato, centrodestra e centrosinistra, in questo ultimo ventennio, le hanno permesso, on. Primo ministro, di ricevere un Premio in Francia e di essere applaudito dall’asse franco tedesco che oramai in Europa fa il bello e il cattivo tempo.

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