Modica, Processo “Copai 2”. L’avvocato che determinò l’indagine contro 8 giornalisti chiede l’abbreviato

E’ cominciato il processo per la seconda trance dell’indagine sul Copai, il Consorzio per la Promozione dell’Area Iblea. Ieri per quindici persone è iniziato il cosidetto processo “Copai 2” davanti al Gup del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, lo stralcio di quello già in corso davanti al Collegio Penale che riguarda, invece, cinque imputati ai quali è contestata l’associazione per delinquere ovvero Sara Suizzo, il marito Mario Barone, Pietro Maienza, tutti di Santa Croce Camerina,
il parlamentare Riccardo Minardo e Giuseppa Zocco. Sono quindici in questo procedimento gli indagati, compresi i cinque già citati che, con altri, rispondono di malversazione, truffa, emissioni di false fatture e favoreggiamento, ognuno per le proprie distinte posizioni. Ieri si sono costituite sei parti civili, cinque imprenditori, attraverso gli avvocati Angelo Iemmolo, Enzo Cavallo, e Guglielmo Barone, e l’ex presidente del Copai, Corrado Monaca, attraverso l’avvocato Giuseppe Solarino, che ha annunciato di volere devolvere in beneficenza l’eventuale risarcimento. Una delle parti civili, Aurelio Giannì, è pure imputato per emissioni di false fatturazioni insieme a Valerio Tidona, Mario Barone, Giovanni Moncada e Carmelo Emmolo(in questo senso si era registrata l’opposizione dell’avvocato Maria Platania, rigettata). Hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato Serena Minardo, difesa dall’avvocato Carmelo Scarso, accusata di malversazione insieme a Carmelo Emmolo, Sara Suizzo, Giuseppa Zocco, Mario, Giuseppe e Nives Barone, e anche Giovanni Calcaterra, il legale del Foro di Ragusa, ritenuto colui il quale diramò il Decreto di perquisizione e sequestro emesso nell’ambito del procedimento dalla Procura della Repubblica di Modica il 14 dicembre 2009 nei confronti di Minardo, Ruta, Suizzo e Zocco alla stampa attraverso un fax spedito alle varie testate giornalistiche da una ricevitoria di Marina di Ragusa ed è accusato di favoreggiamento personale e rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale. E’ difeso dall’avvocato Gianluca Gulino. Saranno processati entrambi il prossimo 8 marzo. Il 16 febbraio, invece, saranno discusse tutte le altre posizioni, compresa quella di Giuseppe Ruta, collaboratore dello studio tecnico di Riccardo Minardo, accusato originariamente di estorsione, insieme al parlamentare e alla Suizzo, quest’ultima nella qualità di presidente del Consorzio Provinciale Area Iblea(il Gip durubricò, poi, il reato in truffa). In questo caso gli inquirenti fanno riferimento all’esponente politico regionale nella qualità di tecnico, libero professionista incaricato da tre imprenditori agricoli dell’istruzione delle loro istanze finalizzate ad accedere ai fondi POR 2000-2006 – Misura 4.6. Il processo si riconduce sempre alla vicenda che ha avuto il suo epilogo lo scorso ventisei aprile. L’accusa ieri era presente col procuratore della Repubblica, Francesco Puleio. La difesa era costituita pure dagli avvocati Giuseppe Pellegrino, Giovanni Grasso, Enrico e Maria Platania, Loredana Calabrese, Enzo ed Enrico Trantino, Gianluca Gulino, Giovanni Riccotti La Rocca e Giorgio Assenza. E’ molto probabile che questo processo possa essere unificato con quello già in corso davanti al Collegio Penale.

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