Sono ancora a Nairobi e vengono interrogati sulle circostanze del loro sequestro e del successivo periodo di permanenza nelle mani dei rapitori i due cooperanti italiani della ong Cins (Cooperazione italiana nord sud) liberati ieri dopo 76 giorni, la ragusana Iolanda Occhipinti, di 51 anni e Giuliano Paganini, di 62. I due sono in buone condizioni di salute e sarebbero impegnati in colloqui con organi inquirenti, in attesa di ripartire dalla capitale keniana per Roma. Le autorità diplomatiche italiane mantengono il massimo riserbo, mentre le organizzazioni internazionali con le quali le ong collaborano per la realizzazione di progetti di sviluppo in Somalia attendono di poter conoscere maggiori dettagli sull’intera vicenda. "Il silenzio assoluto che viene richiesto fino a quando i due cooperanti non saranno rientrati in Italia – commenta un esponente di una delle organizzazioni internazionali – si spiega con il fatto che le indagini sul posto devono fornire indicazioni anche all’inchiesta che la magistratura italiana ha avviato dopo il loro rilascio". Viene comunque per ora escluso che una delle ipotesi di indagine possa riguardare eventuali responsabilità degli stessi sequestrati, secondo voci che erano state raccolte ieri in Somalia. "Io e mia madre abbiamo con la valigia pronta in attesa di partire per Roma. Speravamo che il babbo rientrasse domani ma non sarà così. Speriamo venerdì", dice Valentina, la figlia di Giuliano Paganini, l’agronomo di Pistoia. "Poco fa ho sentito il babbo al telefono anche io – ha aggiunto -. Ieri aveva parlato solo con la mamma. Sta bene, è a Nairobi all’ambasciata italiana ed è stato proprio lui a dirmi che non rientra domani, senza però aggiungere altro".
Italiani rapiti, rientro rinviato a sabato. La ragusana Iolanda Occhipinti e il pistoiese Giuliano Paganini sono ancora a Nairobi, in Kenia, dove vengono interrogati sul sequestro in Somalia.
- Agosto 6, 2008
- 4:59 pm
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