Scarso e la Cgil sull’accorpamento dei Tribunali di Modica e Ragusa sono assolutamente contrari

L’assenso della sottosezione dell’ANM Ragusa-Modica alla soppressione del Tribunale di Modica e l’accorpamento degli uffici a quello di Ragusa non è andato digesto al presidente del Consiglio comunale di Modica, Carmelo Scarso, come del resto fa anche la Cgil, dopo che venerdì scorso i magistrati hanno deliberato, al termine di una riunione tenutasi nella struttura di Largo Beniamino Scucces, in tal senso. Scarso, che è anche un avvocato, ha scritto al Consiglio Superiore della Magistratura e per conoscenza al Ministro della Giustizia ritenendo che l’iniziativa, “sconsideratamente affidata a veicolazione mediatica”, abbia creato un pesante clima, oltre che in ambito forense, anche nell’ambito delle istituzioni politiche e amministrative e di tutto l’ambiente socio-economico del circondario giudiziario di Modica. “Questa Presidenza – dice l’avvocato Scarso – considera tale iniziativa inopportuna, provocatoria e offensiva dei valori di giustizia, di antica e storica formazione e affermazione, della Città. La cultura della legalità, alimentata da presidi giudiziari anche di seconda e di terza istanza, ha consentito alla Città di Modica ed al suo circondario giudiziario il raggiungimento di un livello di civiltà che ha pochi pari in tutto il territorio nazionale ed in quello europeo. Tale contesto, impermeabile alle infiltrazioni mafiose, costituisce una enclave particolare e serena rispetto a tutto il rimanente territorio isolano e si pone come modello per combattere efficacemente il cancro della criminalità organizzata. Il lievito di tale civiltà è stato il presidio giudiziario a cui non possiamo rinunciare per non disarmare e comunque per non indebolire il territorio”. Il presidente del consiglio comunale ritiene che nessun motivo d’ordine economico e statistico possa giustificare la soppressione dei presidi giudiziari fino a quando la giurisdizione non sarà declassata a servizio di mercato: tanto più per quei presidi, come quello di Modica, che hanno raggiunto il loro scopo funzionale. “Invero – aggiunge – il circondario giudiziario di Modica, se prima era strumento per l’affermazione della cultura della legalità, oggi è necessario per conservare tale cultura”. Il presidente auspica, pertanto, che il Consiglio Superiore della Magistratura intervenga energicamente nei confronti dei magistrati che hanno dimostrato tanta irrispettosa insensibilità ai valori di giustizia atavicamente e gelosamente coltivati dalla gente del circondario giudiziario di Modica anche al fine che non vengano più oltre esercitate dai medesimi inaccettabili interferenze nella problematica. Per Giovanni Cassibba, responsabile provinciale del compartimento Ministeri – Stato Fp Cgil ci sarebbe “ solo un “trucco” e non la soluzione all’annoso problema della carenza di organico. “In più – spiega – a voler essere proprio sinceri e considerata la impellente necessità, indicata dai dieci componenti la sottosezione ANM provinciale, di potenziare la sezione lavoro del tribunale di Ragusa, (dove a vario titolo prestano servizio due magistrati) si rammenta che i tempi di “esitazione” delle cause di lavoro a Ragusa (di gran lunga superiori al numero di quelli trattati a Modica) si concludono in media in tre anni, a Modica, con un solo giudice ed un carico di lavoro minore, occorrono ben sette anni, quindi proprio in questo settore andrebbe potenziato l’organico dell’ufficio giudiziario di Modica, non certo quello di Ragusa, per garantire alla collettività il diritto – costituzionalmente garantito – di una celere ed efficiente risposta di giustizia che passa, è bene ribadirlo, non nello smantellamento di presidi di legalità ma nel loro rafforzamento, magari con una migliore organizzazione e distribuzione degli affari da trattare da parte dei rispettivi capi ufficio”.

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