Ragusa, Consigliere Angelica: No all’immobilismo contro gli accordi Ue sul Marocco

“Mentre i Forconi protestano, e direi anche giustamente, l’Unione Europea si organizza, lontana dai territori, per dare un ulteriore mazzata alla nostra realtà provinciale e isola con l’accordo che riguarda i prodotti provenienti dal Marocco. Liberalizzare queste produzioni, tra cui pomodori, agrumi e olive, ma anche i prodotti ittici, afferma, Filippo Angelica capogruppo Udc al Comune di Ragusa, rischia di creare problemi economici incontenibili in momento di crisi già attuale e di piena emergenza. Dovremmo dunque abituarci a pensare che ad esempio il nostro olio, che è tra i più buoni al mondo, così come le nostre produzioni orticole, dovranno essere messe in competizione con quelli provenienti dal Marocco dove i costi di produzione sono bassissimi perché un giorno di lavoro costa 5 euro contro i 60 delle nostre aziende agricole. Eppure basterebbe solo mettere in correlazione la quantità di lavoro e la cura con cui i nostri prodotti di grande qualità nascono, contro produzioni che arrivano dal Nord Africa senza una grossa sicurezza alimentare e con l’uso di pesanti fitofarmaci, a volte nocivi e vietati in Italia. Per Angelica, si vuol far passare tutto come una comune crescita e un’opportunità di nuova occupazione e lavoro. Ma nei fatti rischiamo di trovarci dinnanzi ad un vero e proprio momento di sottosviluppo. Mi chiedo che fine abbiano fatto le associazioni di categoria ma soprattutto mi chiedo dove siano i nostri rappresentanti europei che, purtroppo ne sono certo, non faranno altro che la solita politica degli ultimi 20 anni, ovvero quella dei accusare gli altri e giocare allo scaricabarile, con l’unico scopo di celare il vuoto di rappresentanza e la mancanza di forza rispetto a scelte che non vanno assecondate per difendere la propria terra. Oppure devo essere costretto ad immaginare che ci siano, come accaduto anche in passato, i grossi poteri economici che si siano sostituiti ala politica a discapito della nostra economia? A che serve l’azione di dialogo tra le istituzioni, a che servono le proteste se poi ad aver la meglio sono sempre le grandi multinazionali che guardano solo al profitto? E il Governo regionale dove sta? Credo non basti qualche semplice dichiarazione di Lombardo come quella a cui abbiamo assistito in questi giorni, ma invece servono azioni concrete e decise. La Sicilia non solo non spende i soldi della Comunità Europea che servirebbero a fare vero sviluppo pur non dando vantaggio a nessuno, ma nel contempo assiste a questa ingiusta mortificazione senza muovere un dito. Magari, prosegue Angelica,  ci diranno da Palermo che, anche questa volta, la colpa non è la loro, è di Monti o di Barroso, senza assumersi le proprie responsabilità. Una classe politica che ci governa, che è decisamente sui generis e che alle prossime elezioni farebbe bene a starsene a casa perché i cittadini non dimenticheranno certo l’assoluto immobilismo rispetto alla necessità di difendere i diritti dei siciliani, i primi ad essere coinvolti negativamente da questo accordo sul Marocco”.

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