Gup Modica, processo “Copai 2”. Il piemme chiede rinvio a giudizio per tredici imputati

lucia de-bernardinIl Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio, ha reiterato la richiesta di rinvio a giudizio per tutte le tredici persone indagate nel processo riguardante lo stralcio dell’indagine sul Copai, il Consorzio per la Promozione dell’Area Iblea. Complessivamente sono diciassette le persone coinvolte ma due di queste hanno scelto il rito abbreviato per cui c’è stato un ulteriore stralcio. Dopo la richiesta del piemme, sono cominciate le arringhe dei difensori che proseguiranno il prossimo otto marzo, data in cui è fissata l’udienza, sempre davanti al Gup del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, che si occuperà della posizione stralciata di Giovanni Calcaterra, il legale del Foro di Ragusa, ritenuto colui il quale diramò il Decreto di perquisizione e sequestro emesso nell’ambito del procedimento dalla Procura della Repubblica di Modica il 14 dicembre 2009 nei confronti di Minardo, Ruta, Suizzo e Zocco alla stampa attraverso un fax spedito alle varie testate giornalistiche da una ricevitoria di Marina di Ragusa ed è accusato di favoreggiamento personale e rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale, e Serena Minardo, accusata di malversazione, difesa dagli avvocati difesa dall’avvocato Carmelo Scarso e Giuseppe Pellegrino. Il Gup, in buona sostanza, non ha deciso sulle altre tredici persone poiché, altrimenti, sarebbe divenuta incompatibile per giudicare i due. Sara Suizzo, il marito Mario Barone, Riccardo Minardo, Giuseppa Zocco e Pietro Maienza rispondono di malversazione, truffa, emissioni di false fatture e favoreggiamento, ognuno per le proprie distinte posizioni. Sono costituite sei parti civili, cinque imprenditori, attraverso gli avvocati Angelo Iemmolo, Enzo Cavallo, e Guglielmo Barone, e l’ex presidente del Copai, Corrado Monaca, attraverso l’avvocato Giuseppe Solarino, che ha annunciato di volere devolvere in beneficenza l’eventuale risarcimento. Una delle parti civili, Aurelio Giannì, è pure imputato per emissioni di false fatturazioni insieme a Valerio Tidona, Mario Barone, Giovanni Moncada e Carmelo Emmolo. Rispondono di malversazione anche Carmelo Emmolo, Sara Suizzo, Giuseppa Zocco, Mario, Giuseppe e Nives Barone, e anche Giovanni Calcaterra, quest’ultimo difeso dall’avvocato Gianluca Gulino. Indagato pure Giuseppe Ruta, collaboratore dello studio tecnico di Riccardo Minardo, accusato originariamente di estorsione, insieme al parlamentare e alla Suizzo, quest’ultima nella qualità di presidente del Consorzio Provinciale Area Iblea(il Gip derubricò, poi, il reato in truffa). Il processo si riconduce sempre alla vicenda che ha avuto il suo epilogo lo scorso ventisei aprile. La difesa era costituita anche dagli avvocati Giovanni Grasso, Enrico e Maria Platania, Loredana Calabrese, Enzo ed Enrico Trantino, Giovanni Riccotti La Rocca e Giorgio Assenza.

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