Il Governatore Lombardo dice no alla soppressione di molti tribunali in Sicilia

Il Governatore Raffaele Lombardo è preoccupato per il numero delle “revisioni” annunciate dalla Legge Delega sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie e dice no alla soppressione di molti uffici giudiziari siciliani, come quello di Modica, senza un’opportuna concertazione nell’interesse del territorio per il mantenimento di opportuni “presidi di legalità”. Il presidente della Regione, in questo senso, ha scritto al ministro della Giustizia, Paola Severino, chiedendo l’avvio di un tavolo di confronto sulla materia. La Regione Siciliana ritiene necessario, dunque, un preventivo confronto su questa delicata tematica perchè sarebbe un suo diritto che lo Stato condivida con essa qualunque iniziativa di revisione delle strutture giudiziarie sul suo territorio e avere garanzie di tutela dei diritti dei siciliani. A tal fine si propone che i lavori di revisione siano affidati ad un tavolo di lavoro composto da rappresentanti ministeriali e regionali che predisponga nel concreto una proposta condivisa. “Ho appreso – scrive Lombardo – che tale revisione sarebbe dettata da necessità d’ordine economico-finanziario che in linea di massima dovrebbe giustificarla per tutto il territorio nazionale”. Un aspetto, quest’ultimo, che, di fatto, cancellerebbe secoli di storia, quella, ad esempio, che può vantare il Tribunale di Modica e che da più parti viene scongiurata e condannata. Il provvedimento, com’è noto, stravolgerebbe l’assetto organizzativo giudiziario coinvolgendo, in Sicilia, ben undici(su venti) Tribunali, ben ventotto Sezioni Distaccate di Tribunali, ben centouno(su centodieci) Uffici di Giudici di pace. Lombardo, nel rimarcare che “l’articolo 23 dello Statuto Speciale della Regione Siciliana vanta una specifica prerogativa in ordine ai massimi presidi giudiziari sul territorio” fa presente come “occorra valutare con la dovuta prudenza ogni ipotesi di riduzione delle strutture giudiziarie che nel loro complesso hanno contribuito a salvaguardare e diffondere quella cultura della legalità’ che e’ la base fondamentale per liberare un territorio dal cancro mafioso”. “La Regione Siciliana – prosegue – fa proprie le preoccupazioni dei suoi cittadini in merito al futuro dell’assetto giudiziario sul suo territorio ed esprime forti perplessità’ e ferma riserva sulle ragioni e sul metodo ispiratori di una revisione basata su soluzione di soppressione di sedi”. Il Governatore, inoltre, offre “disponibilità’ a trovare soluzioni anche attraverso il proprio impegno con il supporto di personale (cosi’ come previsto anche da una legge regionale, la 6 del 31 maggio 2005) presso le strutture giudiziarie ove lo esigesse una riforma condivisa”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa