I co.co.pro. all’Ato Ambiente Ragusa. La posizione di Giovanni Lunetta

“Se quella del PD viene definita dal SEL “foga moralizzatrice” come definire la posizione del neo Vice Presidente del Collegio Liquidatori ATO?”. Sulla vicenda si registra l’intervento di Giovanni Lunetta intervendo sulla vicenda di Ato Ambiente Ragusa.
“Il Vice Presidente – dice – amministra qualcosa di non meglio identificato carrozzone, se non come ammortizzatore clientelare a 360° e pone anche delle domande. Saranno anche legittime ma senza, nemmeno, tanto affanno, svelando un grande senso di gratitudine dichiara, infatti, che i 19 “amici” non hanno svolto lavori da progetto ma da dipendenti. Fino a qualche anno fa accadeva, molto più spesso di adesso, che la Magistratura ti raggiungesse con un invito, grazioso ma determinato, che suonava, pressappoco, così: da notizie apparse sulla stampa lei è a conoscenza di fatti e circostanze che interessano questo Ufficio pertanto, è pregato di presentarsi, alle ore tot di giorno tot, presso il Commissariato …per essere sentito.
Alla domanda che lavoro hanno svolto i 19 co.co.pro, il Vice Presidente del Collegio dei liquidatori, senza alcuna esitazione, risponderà, per come ribadito dallo stesso: da lavoratori dipendenti anziché da progetto.
Ognuno è libero di pensarla come gli pare, di interpretarla come gli pare e trarne, liberamente, le proprie conclusioni ma una cosa è certa, una tale affermazione legittima, di fatto, il diritto rivendicato dai 19, contro cui non ho nulla da dire. Chi è senza lavoro vive la propria esistenza con grande disagio e mortificazione ma queste sono riflessioni che tutti fanno, enunciano ma per pura, semplice e spicciola propaganda. Stesso atteggiamento verso la decantata e propagandata “questione morale” e sarebbe proprio il caso che qualcuno la smettesse di tirare in ballo Enrico Berlinguer!
E’ o no una “parentopoli”?
Gli atti sono legittimi o no?
Ci sono conflitti di interessi in atto o no?
Cosa si amministra negli ATO?
Le dimissioni del Giudice Santiapichi e del dott. Giovanni Lucifora non possono non rappresentare un punto ben saldo da cui far partire ogni riflessione!
I motivi che li hanno indotti a lasciare saranno tanti, alcuni preoccupanti, altri meno ma sempre rilevanti e non ultimo l’aspetto economico degli ATO e personale.
Del resto, se non amministro niente non è dignitoso né morale percepire alcuna indennità a danno della collettività.
L’ATO va chiusa e con urgenza.
Rifondata, riformulata, riorganizzata, ristrutturata ma prima, liquidata e chiusa. La situazione economico-finanziaria si ingigantisce giornalmente e se la Regione dovesse tardare ancora a trovare la soluzione economica da adottare, i Comuni (i soci), indebitati fino e oltre al collo, salteranno uno dopo l’altro con le conseguenze che un dissesto procurerà all’intero territorio e, prima dei Comuni, imprese, fornitori, etc. com è già accaduto per questi ultimi.
Se tutto è a posto, qualcuno lo spieghi. Maggioranza, minoranza ci spieghino, per piacere, ci tranquillizzino ma soprattutto ci convincano. Personalmente, da cittadino, lo pretendo e, giuro, mi sforzerò di capire l’incomprensibile
Ma, eh già! Ma! Non solo non chiude ma qualche ritocchino all’indennità viene anche praticato: con il voto di chi?

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