Museo Archeologico di Modica. Presentato il progetto dei Mercedari.

Un solo polo museale al Palazzo dei Mercedari secondo i canoni e le logiche di allestimento della più innovativa regola museologica, con l’intento primario di creare la mitizzazione di un territorio su chi o qualcosa e di sfruttare le moderne tecniche della multimedialità per fare di questo museo, un Caso Modica.
Questo hanno brillantemente spiegato i presentatori, i professori. Maria Claria Ruggieri Tricoli e Aldo Accardo specialisti in allestimenti museali e docenti alla Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo, ieri sera nella sala consiliare di Palazzo San Domenico nel corso di un incontro al quale hanno presenziato il Sindaco, che si è dichiarato certo di un futuro turistico basato sulla realtà museale in Città già ricca e articolata,la soprintendente di Catania Vera Greco, al tempo della firma della convenzione tra Comune e Università di Palermo era soprintendente a Ragusa sottoscrittore dell’accordo, e l’assessore alla Cultura Annamaria Sammito.
Il concetto esplicitato è semplice. Sull’indirizzo culturale si innesta un rapporto nuovo tra il museo e il territorio. Un solo polo museale a Modica, sui cinque tra esistenti e potenziali programmati in diversi siti, al Palazzo dei Mercedari in corso di completamento e capace di mettere insieme un percorso storico lungo un crinale ideale che parte dalla preistoria sino ai giorni nostri: museo archeologico e museo etnografico “Serafino Amabile Guastella”. Il territorio e quindi i cittadini devono essere i custodi delle loro antiche identità avendo cura di creare il mito che può essere spendibile attraverso una seria azione di marketing culturale che superi l’Italia e abbia eco nel mondo. L’Ercole di Cafeo in questo senso può esprimere la sintesi di questo ragionamento.
La sistemazione della realtà museale a Palazzo dei Mercedari è decisamene avveneristico. L’arch. Aldo Accardo ha fatto da cicerone in un viaggio fantastico che dall’ingresso del Palazzo, utilissimo e efficacissimo l’uso delle slide, traccia un percorso ideale che si muove su una lunga parentesi storica sostenendosi su pavimenti ricchi di reperti con teche a vetro, con gioco di luci e pannelli visivi; il tutto si sviluppa al primo e secondo piano ( sede del museo etnografico) e in quello sottostante.
Un’opera pregevole che vale da sola il mito e quindi il forte richiamo al territorio. Rimane, al di là della virtualità, la domanda del finanziamento dell’opera. L’Assessore alla Cultura Annamaria Sammito rileva che il Palazzo dei Mercedari ha la dotazione finanziaria per essere adeguatamente completato. Sul resto si attende la pubblicazione dei bandi europei per sostenere il progetto del Museo Archeologico che potrebbe trovare negli sponsor privati un non marginale base di finanziamento

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