Cava Ispica(Modica). Si stacca un costone sul costone rupestre di Pernamazzoni

Crollo sul villaggio rupestre di Pernamazzoni a Cava Ispica. Le piogge abbondanti di questa settimana hanno dato il colpo di grazia al “villaggio”, una grande testimonianza storica del connubio tra uomo e natura, incastonato fra le pareti rocciose dell’area archeologica modicana ed esattamente tra il parco archeologico e il cosiddetto “Castello”, già segnato dai terremoti del XVII secolo(è stato forse l’ultimo borgo ad essere abitato, nella cava, fino agli anni ’60). La zona da qualche anno, grazie all’impegno di privati e ai campi internazionali di lavoro organizzati da Legambiente, era tornata a vivere, basti pensare che negli ultimi dieci anni l’organismo di tutela dell’ambiente aveva organizzato con diversi volontari ben otto campi, tanto da renderlo fruibile a tantissimi turisti anche stranieri che ne avevano trovato meta, affascinati dalla bellezza dei luoghi. Nella notte fra il 20 e il 21 febbraio scorso, a causa delle eccezionali piogge, parte del costone è crollato, trascinando a valle centinaia di metri cubi di detriti e rocce. Grossi massi rocciosi, sono rotolati a valle, distruggendo tutto quello che incontravano nel loro percorso, e tra questi alberi secolari di carrubo, ulivi, pistacchi, mandorli, terebinti, spazzati via come fuscelli. Il sentiero di accesso al villaggio è stato ostruito da un grosso masso di diverse decine di metri cubi. Terrazzamenti realizzati con tanta fatica, frutto del secolare impegno dell’uomo, spazzati via. Resta una grossa scia bianca di detriti, massi e tronchi frantumati. Un gravissimo danno per la storia e per l’ambiente che la Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Ragusa dovrà valutare attentamente per stabilire il da farsi.

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