RINVIATE AL 2013 LE ELEZIONI ALLA PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA. ZAGO: “DECISIONE COMPRENSIBILE: MA CHE C’ENTRA IL COMMISSARIAMENTO? “

Il segretario provinciale del Partito Democratico, Salvo Zago, interviene in merito alla decisione dell’Ars di rinviare al 2013 il voto amministrativo per la Provincia Regionale di Ragusa e di Caltanissetta e di nominare nel contempo un commissario per la gestione della fase della vacatio.
“Il rinvio della tornata elettorale, in attesa che si chiarisca il dibattito su come devono essere modificate le “istituzioni-province” in tutta Italia – afferma Zago – può considerarsi una decisione comprensibile anche se non del tutto condivisibile. Non spetta certamente a noi opinare sulla necessità o meno di uno spostamento, considerata la situazione attuale. Quello che ci chiediamo invece è il perché si debba arrivare alla scadenza del 2013 con una gestione commissariale anziché con la proroga degli attuali organismi. Cosa c’entra in questa fase il commissario e con quale motivazione si può giustificare il fatto che non debbano essere gli attuali organismi, il presidente e il consiglio provinciale, democraticamente e direttamente eletti dal corpo elettorale ibleo, a proseguire regolarmente il loro mandato fino alla scadenza? Già lo scorso dicembre ci eravamo espressi in merito e avevamo indicato chiaramente la nostra posizione in merito, avanzando la proposta di prorogare gli attuali assetti provinciali proprio per evitare un commissariamento che rischia di sperequare i cittadini iblei rispetto a tutti gli altri cittadini siciliani – rispetto anche agli stessi cittadini della provincia di Caltanissetta che si vedono mantenuto il consiglio provinciale che affiancherà il commissario – gli unici quindi a venire privati della possibilità di amministrare direttamente, tramite i loro rappresentanti democraticamente eletti, e in quanto tali direttamente responsabili davanti all’elettorato. Peccato, – conclude Zago – peccato perché il provvedimento licenziato dall’Ars comunque mantiene le province come enti locali di primo livello, mantenendone anche le modalità elettive; mentre, come si sa, in una fase precedente si pensava alla loro abolizione. Ecco perché lo spostamento delle elezioni può essere comprensibile, in attesa altresì del riassetto complessivo delle funzioni amministrative e di quanto evolverà a livello nazionale oltre che regionale, ma la rinunzia alla proroga per il commissariamento è del tutto sbagliata e inaccettabile, in quanto lesiva delle garanzie e dei diritti democratici della popolazione iblea

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