Modica: Il sindaco Buscema manda un messaggio ai dipendenti della Multiservizi: “Siamo tutti nella stessa barca. La situazione è al collasso”.

“Siamo tutti sulla stessa barca. O remiamo tutti nella stessa direzione o rischiamo ciascuno per la propria parte”. E’ questo il messaggio che il Sindaco di Modica, Antonello Buscema, lancia ai dipendenti della Multiservizi da ieri mattina in stato di agitazione per il mancato pagamento delle mensilità di giugno, luglio e della quattordicesima. “Capiamo bene il disagio che possono vivere i lavoratori – dice Buscema -, da parte nostra stiamo lavorando notte e giorno per trovare soluzioni a problemi che rendono la situazione di cassa davvero drammatica. Stiamo lavorando con le banche per potere ottenere ulteriori margini, oltre ovviamente a cercare di chiudere un bilancio, che sarà fatto finalmente a regola d’arte, ma che vedrà un ammanco, rispetto ad un potenziale pareggio, di “qualche” milione di euro”. Buscema chiede di evitare il “muro contro muro, in quanto – dice – non c’è un Caino ed un Abele, ma siamo tutti nella stessa barca”. In merito al futuro societario sia della Modica Multiservizi che della Modica Rete Servizi, le nebbie sembrano stiano dirandandosi. “E’ nostra intenzione nominare degli amministratori unici per entrambe le società miste – annuncia ufficialmente Buscema dopo che nelle scorse settimane le voci si erano rincorse -. E’ però necessaria una modifica dei rispettivi statuti, che deve passare al vaglio del consiglio comunale. Questo farà diluire i tempi per addivenire alla concretizzazione di questa ipotesi. Ecco perchè – prosegue il primo cittadino – in questi giorni ho già diramato le lettere di convocazione dei consigli di amministrazione sia della Multiservizi che della Rete Servizi. Vi siederanno, così come previsti dagli attuali statuti, tre consiglieri di nomina amministrativa. Tra questi inseriremo il nome dell’amministratore unico “in pectore” e di due funzionari comunali che, al momento della modifica dello statuto, decadranno”. Un escamotage che permetterà dunque da una parte alle due società di rilanciare la propria attività avendo, nel pieno delle funzioni, due cda; dall’altra permetterà ai futuri amministratori unici di conoscere appieno le problematiche e le realtà delle due partecipate. Giorgio Caruso