Ragusa, piano paesistico. Abbate scrive al Governatore e al Sovrintendente

Il Consigliere Provinciale e Presidente Unsic di Modica, Ignazio Abbate, ha scritto al Presidente della Regione e al Sovrintendente, Alessandro Ferrara, dopo gli sviluppi delle vicende riguardanti i ricorsi giudiziari sull’adozione del Piano Paesaggistico. “In nome delle imprese e dei cittadini Iblei da me rappresentati – scrive Abbate – chiedo, di accelerare le procedure di Definizione delle Osservazioni presentate dagli Enti, dalle Associazioni e delle singole ditte nei confronti del Piano Paesaggistico adottato già nell’Agosto del 2010.
I cittadini Iblei, non possono, sopportare ulteriori momenti di incertezza delle normative in materia di vincoli ambientali che in assenza di regole certe blocca qualsiasi futura programmazione di sviluppo economico-sociale-ambientale del nostro territorio.
L’assenza delle Amministrazioni Locali, nei momenti concertativi del Piano e ad una insensata fretta nell’adozione del Piano, da parte degli organi competenti regionali , hanno prodotto in tutti questi mesi incertezze Amministrative, principalmente da parte degli Enti Locali, che sono stati per fortuna compensati fino ad oggi da una equilibrata gestione dell’attuale Dirigente della Sovrintendenza di Ragusa.
Le ultime vicende hanno dimostrano, che, la Magistratura non può sostituirsi alla Politica, le regole valgono per tutti in egual modo e questa fase Amministrativa della definizione osservativa delle norme attuative deve essere conclusa nel più breve tempo possibile per migliorare e adattare il Piano alle esigenza del mondo produttivo, salvaguardando l’ambiente Ibleo.

E’ inspiegabile il totale silenzio, delle Istituzioni e dell’associazionismo su questa importante fase attuativa del Piano, oggi i cittadini sono costretti a subire oneri e lungaggini per richieste di parere dei comuni, che potrebbero essere demanati agli Enti locali con deroghe e convenzioni, come previsto dal Piano, liberando così gli utenti da inutili e stressanti adempimenti burocratici che stanno di fatto paralizzando un intero comparto edile, solo per i ritardi accumulati in modo inspiegabile dagli organi competenti regionali”.

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