“Falso e tentata truffa”. Assolta una “mamma” modicana

Era stata accusata di falso e tentata truffa aggravata. Il giudice onorario del Tribunale, Francesca Aprile, ha ritenuto valide le motivazioni contenute nell’arringa del difensore della cinquantenne modicana L.R., l’avvocato Emanuele Guerrieri, ed ha assolto l’imputata nonostante il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, avesse chiesto la condanna a sei mesi di reclusione. La donna fu denunciata a seguito di controlli incrociati sulla concessione di bonus per la scuola del figlio, dopo avere presentato un’autocertificazione, nel mese di dicembre del 2007 nella quale dichiarava il proprio reddito che gli avrebbe consentito di ottenere 768 euro di bonus. Il processo si è celebrato col giudizio abbreviato. Nella sostanza all’imputata era stato contestato che nell’autocertificazione aveva omesso di calcolare anche il reddito derivante dall’attività del marito e, dunque, non era stato possibile calcolare complessivamente i guadagni della coppia non consentendo agli organi preposti di determinare la possibilità reale per concedere il bonus che, in effetti, sulla base del documento sottoscritto dalla donna portò all’erogazione, o meglio alla promessa, del contributo. Nei fatti l’imputata non aveva mai incassato quella somma. L’avvocato Guerrieri ha pure dimostrato che qualora nell’autocertificazione la propria assistita avesse inserito il reddito del congiunto, il nucleo familiare sarebbe rientrato nella lista dei beneficiari. (

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