Badante diventa erede universale di un’anziana. Modica, la storia finisce in tribunale

Nomina unica erede la badente. La storia finisce in Tribunale. Lui è accusato di appropriazione indebita, lei di circonvenzione di incapace. Non sono parenti i due imputati ma sono coinvolti in un’analoga vicenda che li vede anche parti offese. Il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, li ha entrambi rinviati a giudizio, ma, fatto non secondario, ha escluso la richieste di costituzione di parte civile. Di mezzo ci sarebbe un’anziana e il suo testamento. Rinviati al giudizio del giudice monocratico per il prossimo 26 novembre, A.G., 83 anni, difeso dall’avvocato Fabio Borrometi, e una donna, F.C., 54 anni, difesa dall’avvocato Alessandra Modica Bittoldo, entrambi di Modica. Una cognata novantenne dell’uomo, in pessimo stato di salute, era assistita dalla cinquantaquattrenne che, addirittura, ad un certo punto, era andata a vivere nella stessa casa. Era premurosa, affettuosa, i familiari dell’anziano non avevano di che lamentarsi. Ma arrivò il tempo della dipartita dell’interessata e allora tutti i parenti si attendevano dei lasciti dalla congiunta. Lo sgomento fu enorme quando all’apertura del testamento si scoprì che la badante era stata indicata come erede universale dei beni lasciati. Chi non accettò nella maniera più assoluta fu proprio l’ultraottantenne che denunciò l’erede per circonvenzione di incapace ma non aveva messo in conto della reazione di quest’ultima che lo denunciò, a sua volta, per appropriazione indebita in quanto avrebbe effettuato prelievi di denaro all’insaputa della cognata stessa. Il pubblico ministero, Francesco Puleio, aveva chiesto il rinvio a giudizio, Chi aveva cercato di costituirsi parte civile erano alcuni nipoti che si erano affidati agli avvocati Trantino e Spadaro. Il Gup ha respinto tale richiesta.

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