AL MAGISTRALE DI SCICLI SOLO TRE NUOVI ISCRITTI, TRA CUI 2 MAMME

Tre iscritti all’anno scolastico 2008/2009, 35 alunni in tutto, fra cui due mamme. Due anni fa la chiusura del Magistrale comunale di Scicli fu impedita dall’iscrizione in massa dei consiglieri comunali, alcuni appartenenti alla terza età, che frequentarono gli studi superiori sono qualche settimana. Quest’anno la classe prima dovrebbe essere formata solo da tre alunni. Per la verità, i prescritti erano quattro, uno però ha preferito all’ultimo momento il quarto Ginnasio. La scuola, l’unico istituto superiore in Italia ad essere gestito da un Comune, costa alle casse dell’ente 350 mila euro l’anno. Tutti i tentativi fatti in passato, di riconversione, e di statizzazione della scuola sono caduti nel nulla per una duplice opposizione. Da parte di insegnanti che hanno ritenuto di dover preservare un patrimonio storico della città, da parte di uomini politici che ne hanno fatto un cavallo di battaglia contro l’amministrazione di turno. Al Comune si fanno i conti con la stabilizzazione dei precari. L’amministrazione è in difficoltà con i pagamenti degli stipendi di agosto. I 78 Asu che saranno stabilizzati rimpiazzeranno i circa quaranta dipendenti che da qui a tre, quattro anni, dovrebbero andare in pensione. Ma in questo triennio bisognerà pagare gli stipendi degli uni e degli altri, e non è detto che i conti tornino all’ufficio ragioneria. Su un altro fronte, quello della farmacia comunale, fa capolino l’idea di affidarne la gestione all’esterno. E’ un novità delle ultime ore. Il bilancio della farmacia viaggia tra l’attivo e il pareggio. L’amministrazione vorrebbe lucrare risorse passando dalla gestione in house a quella esterna. Ma i tempi tecnici di attuazione di un tale disegno non sono velocissimi. Resta il peso dell’ex Magistrale, oggi Liceo socio psico pedagogico. Costa tanto e tre iscritti al primo anno on consentono la costituzione della classe. Nato negli ani sessanta, insieme alla farmacia, il Magistrale gestito dal Comune è l’ultimo scampolo di una visione interventista del pubblico nell’economia figlia di una cultura che in quegli ani era imperante in città. Forse anche quest’anno l’unica soluzione per salvare la prima classe sarà l’iscrizione da parte di consiglieri comunali in prima. Quattordicenni e settantenni insieme sui banchi.
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