GLI ITALIANI PAGANO DA OLTRE MEZZO SECOLO I LATROCINI DI CHI HA GOVERNATO. La riflessione di Ballarò

Si dice che a tutto c’è un limite ed invece sembra proprio che nel nostro Paese non ne esista alcuno ai comportamenti che i nostri governanti riescono ad imporre alla società.
Credo che ormai sia sufficientemente chiaro alla maggior parte di noi che se oggi l’Italia si trova in una situazione economica disastrosa, sia conseguente a quell’infinità di latrocini,il più delle volte rimasti impuniti, che la classe dirigente ha operato nel tempo e che oggi e chissà per quanto tempo ancora dovremo farcene carico, come se avessimo condotto noi lo Stato alla condizione in cui si trova.
Ciò premesso,in un momento di crisi che non ha precedenti, in una situazione nella quale molte famiglie non riescono più a comprare i generi di prima necessità,da riconosciuto popolo paziente, l’italiano oggi paga un litro di benzina 1,90 euro, comprensivo d’una serie d’accise che hanno dell’incomprensibile e forse dell’incostituzionale. All’interno di questo prezzo, infatti esiste ancora l’imposta per la guerra d’Etiopia del 1935, quella del disastro del Vajont del 1963, così come quella dell’alluvione di Firenze del 1966 e del terremoto del Belice del 1968, peraltro mai completamente ricostruito.
Ne esistono altre ancora come quella per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 o del finanziamento alla cultura del 2011.
Queste furbate ci consentono di essere i primi in classifica a livello europeo nel pagare il prezzo più alto della benzina che contiene ben 70 centesimi di accise al litro, sui quali subiamo la beffa di pagarci l’iva al 21% e da settembre al 23%.
Quotidianamente, tutti gli schieramenti politici non perdono occasione per rinnovare il proprio consenso all’opera svolta dal Governo Monti, per ricordare agli italiani che non esistono altre alternative per uscire dalla crisi e che bisogna pertanto accettare i sacrifici imposti.
Che facce di bronzo !
Ma hanno pensato che per la maggior parte degli italiani, la macchina rappresenta, specialmente al sud, uno strumento indispensabile di lavoro ?
Non sarebbe giusto che togliessero gran parte delle sopracitate accise per allinearsi ai prezzi degli altri Paesi europei? Macchè, all’Europa bisogna guardare quando conviene loro per meglio farci digerire nuove pillole!
E poi, non è un problema che possono percepire; loro viaggiano a nostre spese persino per andare allo stadio, al teatro e per tutte le altre cavolate di cui si occupano. Non è pensabile che possano affrontare una tematica come questa.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa