On. Reina: “Difficile scongiurare la chiusura degli scali merci di Comiso e Ragusa. Noi ce la metteremo tutta per evitarlo”

“Trenitalia segue logiche di costi e benefici, come qualunque altra azienda privata. Non sarà facile farla ritornare sui propri passi circa la chiusura degli scali merci di Comiso e Ragusa”. E’ lapidario, chiaro e preciso il sottosegretario alle infrastrutture, Pippo Reina, che venerdì pomeriggio ha tenuto a battesimo, ad Ispica, il circolo Mpa intitolato a “Don Luigi Sturzo”. L’esponente del governo Berlusconi non ha lasciato spazio a speranze infondate circa la chiusura degli scali merci di Ragusa e Comiso. “Da parte nostra non rimarremo mani in mano, questo è ovvio – ha detto ancora l’esponente autonomista -. E’ chiaro però che bisogna tenere presente che quando lo Stato ha privatizzato le Ferrovie, queste hanno iniziato a ragionare come qualunque altra società di diritto o privata, con, cioè, la ricerca spasmodica del guadagno e nella logica dei costi e dei benefici. E’ oggi quindi impensabile poter ipotizzare che Trenitalia continui ad investire – ha proseguito ancora Pippo Reina – laddove non vede margini di profitto, a fronte di spese esose”. Poche speranze dunque per Comiso e Ragusa. La certezza assoluta, circa la chiusura che significherebbe l’ennesimo colpo di depauperamento alle già “ectoplasmiche” ferrovie iblee, potrà arrivare nella giornata di mercoledì; al termine cioè dell’incontro, previsto per mercoledì mattina, tra lo stesso Reina e l’amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti. “Incontrerò Moretti mercoledì mattina a Roma – ha annunciato l’esponente del Governo Berlusconi nel corso della visita ad Ispica -. Vedremo che spiragli potrà offrirci. Faremo il possibile anche perché siamo ben consapevoli che Ragusa non può più essere la provincia isolata. E’ ora infatti che su scala nazionale si guardi più a questa realtà e si finanzino quelle che sono oramai opere non più procrastinabili. Parlo della Ragusa-Catania, oltre che della viabilità a supporto dell’aeroporto di Comiso”.