Apprendiamo sbigottiti dai media locali e nazionali che l’Amministrazione di Comiso, guidata dal sindaco Giuseppe Alfano, ha deciso di revocare la decisione di intitolare l’aereoporto a Pio La Torre. L’anno scorso, all’inaugurazione del nuovo aeroporto civile, eravamo orgogliosi del nostro territorio: il comisano Pio La Torre, alfiere di pace, martire della lotta alla mafia ed esempio di buona Politica, era diventato anche il simbolo di quell’aereoporto, noto al mondo per essere stato una pericolosa base missilistica del Mediterraneo. Questa settimana apprendiamo che il nuovo sindaco di Alleanza Nazionale, eletto a Giugno, in un attimo con un colpo di penna, ha cancellato, con quel nome, anche il nostro orgoglio. Il nostro sconcerto deriva dalla leggerezza con cui è stato fatto tutto questo, colpendo non solo un nome, ma soprattutto un simbolo, sostituendolo con un altro simbolo, militare e fascista. La memoria, il ricordo, la storia, sono carta straccia; si offuscano i simboli positivi del nostro tempo, si cerca di dimenticare chi ha reso Comiso, la provincia Iblea e la Sicilia, una terra migliore, scegliendo di ritornare al nome di Magliocco, militare che niente aveva a che fare con Comiso e con la nostra provincia, morto nel ’36 nella guerra di conquista africana voluta da Mussolini. La stessa cosa si vorrebbe fare a Ragusa, dove il Sindaco (di Forza Italia) e la sua giunta vorrebbero mettere in una delle piazze principali una statua di dieci metri del gerarca fascista Filippo Pennavaria, famoso per il conferimento del capoluogo della provincia iblea a Ragusa anzichè a Modica, ma tristemente famoso anche per i crimini di cui si è macchiato negli anni del suo potere. Il ragionamento è lo stesso: mettere da parte la storia, accantonare i simbolì della libertà e dell’antifascismo, accantonare la memoria storica. Tutti noi abbiamo l’obbligo morale, politico e civile di impedire tutto ciò: la lotta alla mafia e l’antifascismo devono iniziare dai piccoli gesti, dalla non rassegnazione e dall’impegno forte e costante. Non possiamo accettare la rassegnazione e la supina accettazione che si avvertono tra la gente; tutto scivola addosso all’opinione pubblica, niente sembra ormai suscitare indignazione; si leggono o si sentono delle notizie e subito ci si rassegna, come se l’evento fosse inevitabile. La Torre ci ha insegnato con i suoi gesti e con le sue lotte che si possono ottenere risultati apparentemente impossibili. Circa vent’anni fa lui riusciva a portare in piazza 100.000 persone da tutta l’Europa per manifestare contro l’installazione proprio a Comiso dei missili Cruise, riusciva a raccogliere 1.000.000 di firme e riusciva a far approvare la migliore e più avanzata legge contro la criminalità organizzata; e noi oggi dovremmo non riuscire a fermare dei sindaci arroganti che pensano di essere i sovrani del loro territorio e della nostra storia? No, non possiamo accettare questa sconfitta, perché non sarebbe sconfitta la nostra parte politica, sarebbe sconfitta la nostra dignità di cittadini e di uomini.
COMISO: CANCELLANDO PIO LA TORRE SI ELIMINA LA NOSTRA DIGNITA’
- Settembre 1, 2008
- 6:36 pm
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