PD: “Maggioranza allo sbando, il Sindaco di Ispica ostaggio delle pretese personali di chi lo sostiene”.

La seduta del Consiglio Comunale di Ispica tenutasi lo scorso 26 marzo ha sferrato un colpo durissimo alla tenuta politica della maggioranza di centrodestra. Il Sindaco Rustico, in evidente difficoltà, ha subito le critiche dei Consiglieri della sua stessa lista che hanno esaltato l’operato degli ex assessori Arena e Genovese entrando in netta contrapposizione con il primo cittadino.
Il Partito Democratico in aula, durante i lavori consiliari, ha denunciato la gestione privata, a conduzione familiare, della cosa pubblica.
L’idea che noi ci siamo fatti rispetto all’avvicendamento in giunta è che a prevalere, non sia stato il criterio del merito, ma bensì quello del nepotismo. In forza del rispetto di questo principio la città è stata costretta a subire imposizioni quali cugine (Tiziana Moncada, cugina dei Genovese) e nipoti (Marco Santoro nipote di Mario Santoro).
Pur di non lasciare la poltrona,proseguono i Consiglieri del PD Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo, il Sindaco Rustico è pronto a cedere ai diktat imposti ora da un Consigliere ora da una congrega familiare. Riteniamo necessario che la città si liberi da chi fa politica esclusivamente per raggiungere interessi personali o soddisfare interessi di famiglia. Il Partito Democratico in Consiglio Comunale ha espresso indignazione contro il modo fin troppo personalistico di fare politica nella nostra città, contro la sua deriva tornacontista ed affarista, contro la politica dei faccendieri.
Roccuzzo e Muraglie hanno espresso la loro idea in merito anche alla vicenda del licenziamento dell’ex assessore Arena nei panni prima del portatore d’acqua, e poi del colonnello offeso.
Dopo avere sostenuto l’Amministrazione in tutto e per tutto, nei primi due anni del secondo mandato nel ruolo di assessore, ed ancora prima, da Consigliere per cinque anni nel primo Rustico, Serafino Arena, decide di svegliarsi dal torpore e dall’inconsistenza politica in cui era sprofondato, e denuncia l’aumento dei buoni mensa, la cattiva gestione del centro sportivo Brancati, l’assoluta mancanza di autonomia decisionale degli assessori, si accorge d’improvviso che ad Ispica non c’è democrazia. Diventa una furia e non risparmia niente e nessuno. Si autosospende dalla carica di assessore, istituto non previsto nella Pubblica Amministrazione, ma continua a percepire l’indennità e coinvolge anche Leontini in tutta questa vicenda che non può fare altro che scaricarlo richiamandolo in un documento politico ad una maggiore maturità. Leontini sceglie Rustico non c’è dubbio. Al buon Serafino vogliamo solo far presente che nell’atto di accusa nei confronti dell’Amministrazione non c’è nessun elemento di novità rispetto a quanto denunciato in questi anni dal Partito Democratico. Ci sono atti, documenti stampa che provano le nostre denunce. Onestà intellettuale avrebbe voluto il riconoscimento della verità dei fatti. Quelle dell’ex assessore sono lacrime di coccodrillo: ma dov’era Arena quando il Sindaco aumentava le tariffe del centro sportivo Brancati? Dov’era quando aumentavano i ticket mensa? Quando il centro sportivo Brancati veniva affidato a privati insieme al mercato? Dov’era? Al suo posto, ad eseguire ordini e ad avallare scelte scellerate. I tentativi di purificazione pubblica fatti da Arena ci fanno sorridere. Lui non è vittima del sistema Rustico ma ne è complice. A noi fa piacere sapere che Arena la pensa esattamente come noi, ma non può e non si deve permettere di passare agli occhi della gente come il moralizzatore di turno o la vittima. Ed è sbagliato anche l’atteggiamento di chi cerca di asciugare le lacrime della presunta vittima. Manifestare solidarietà ad Arena e perché? L’ex assessore ha contribuito a peggiorare le cose, non è mai stato voce critica, ha sempre fatto ciò che gli chiedevano di fare. Arena deve chiedere scusa alla città per quanto non è stato capace di fare, non chiedere alla città conforto per il licenziamento. In politica i numeri sono importanti, ma non sono tutto. Arena diventa preda ambita perché grande portatore di voti, legittimo corteggiarlo, ma attenzione a non alimentare falsi eroi e falsi miti, altrimenti si rischia di capovolgere il mondo sottosopra.
La seduta del consiglio comunale ha portato a galla l’immaturità e l’ingordigia politica del centrodestra che dinnanzi ad una città in ginocchio, non trova di meglio da fare che sgomitare per le poltrone. E’ avvilente confrontarsi con chi si rifiuta di ascoltare i bisogni della gente e l’agonia di tantissime famiglie in difficoltà.
Non voler accogliere la richiesta avanzata dal partito democratico di riduzione del ticket mensa è l’ennesima manifestazione dell’arroganza e della strafottenza di chi non vive tra la gente. Non volere rinunciare neppure ad una parte dell’indennità per destinare la stessa al servizio di refezione scolastica al fine di dare un messaggio di solidarietà alle famiglie ispicesi significa non avere rispetto per chi è in difficoltà. La nostra battaglia su questo punto non finirà.
Non c’è dubbio che quest’armata brancaleone non è in grado di governare la città. L’unico fine perseguito quotidianamente è il potere.
Il Partito Democratico da sempre lavora per il bene della città e continuerà a farlo. Gli uomini di buona volontà e dotati di senso di responsabilità presenti nella maggioranza si facciano avanti, diano segnali di discontinuità con l’attuale Amministrazione e non attraverso i proclami ma con i fatti.

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