DISABILITA’. Associazioni legittimate alla tutela giudiziaria, la soddisfazione dell’Anffas. Il consigliere Anffas Sicilia Giovanni Provvidenza di Modica: “Un passo avanti e un’opportunità che assume particolare valore soprattutto in Sicilia, dove c’è

Ci sono l’Anffas, la Fish e il Coordinamento H nell’elenco delle varie associazioni legittimate ad agire per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità, secondo quanto stabilito da un recente decreto interministeriale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 149 del 27 giugno 2008. “Un passo avanti e un’opportunità che assume particolare valore soprattutto in alcune parti d’Italia, come la Sicilia – dice Giovanni Provvidenza, consigliere dell’Anffas – dove c’è ancora tanto da fare contro le discriminazioni nei confronti delle persone con disabilità”. La legittimazione per la tutela giudiziaria è un passo importante, vissuto con orgoglio dall’Anffas Sicilia, con le sue diciotto sedi regionali, “perché – secondo quanto riferisce ancora Giovanni Provvidenza – nella nostra regione c’è tanto da fare, tutti i giorni, per le persone con disabilità e per lottare contro le discriminazioni che le colpiscono. L’Anffas ha cercato finora attraverso progetti innovativi di cambiare la mentalità nei confronti delle persone disabili. Il lavoro da fare è ancora tanto perché nell’Isola il disabile non viene bene valorizzato, capito e compreso in tutte le sue potenzialità”. “La diversità è un concetto che ancora oggi viene poco affrontato e che si tende spesso a ignorare, pur trattandosi di una componente intrinseca alla natura dell’uomo. E forse il motivo di questa ‘ignoranza’ è la paura che tale concetto ancora incute – aggiunge Giovanni Provvidenza – . Ci sono tante forme di diversità, come quella sessuale o religiosa, di cui spesso si sente parlare, ma c’è anche un’altra tipologia sulla quale frequentemente scende invece un velo di silenzio. Si tratta della diversità fisica e psichica, di quella diversità che si cerca sempre di ridefinire: ‘handicappato’, ‘disabile’, ‘diversamente abile’ e, infine, ‘persona con disabilità’. La disabilità, purtroppo, viene ancora vista come una realtà lontana della quale preoccuparsi solo quando un familiare o un amico, per così dire ‘vi è dentro’”.
nella foto alcuni disabili di Scicli impegnati nell’attività di karate

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