L’Etna torna a farsi sentire con intensa attività stromboliana

Nuova fase eruttiva, la quinta dell’anno, nelle prime ore di stamane sull’Etna, con emissioni di fontane di lava e attività stromboliana dal nuovo cratere di sud-est, accompagnate da emissione di cenere lavica. Le fontane di lava sono cominciate poco dopo le 4.00 e si sono concluse intorno alle 5.30 per lasciare il posto ad una attività stromboliana, tutt’ora in corso, caratterizzata da esplosioni ad intermittenza. Dalla bocca emerge una colata che si dirige nella desertica Valle del Bove. L’ultima eruzione risale allo scorso 18 marzo. La nuova fase eruttiva dell’Etna non ha avuto ripercussioni sul traffico aereo: l’aeroporto di Catania è regolarmente operativo. Ma le reti di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania “hanno registrato un incremento dell’attività eruttiva stromboliana dal nuovo cratere di Sud Est”, dell’Etna, “caratterizzata da un aumento del tremore vulcanico e dall’emissione di quantità significative di cenere in atmosfera”.

Per questo motivo, informa il Dipartimento della Protezione civile sul suo sito, “sulla base delle osservazioni visive e strumentali dei fenomeni vulcanici, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di ‘criticità elevata’ per l’area sommitale del vulcano e di criticità ordinaria per le aree del medio versante e pedemontana”.

Il Prefetto di Catania ha rinnovato l’ordinanza che proroga al 30 aprile il divieto di accesso al vulcano sul versante Sud oltre quota 2.920 metri, in prossimità della Torre del Filosofo, e sul versante Nord oltre quota 2.990 metri, in prossimità di Punta Lucia.

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