In ricordo di Paolo Garofalo. Un politico che non meditava vendette..di Saro cannizzaro

Paolo Garofalo non c’è più. Per me non c’è più un amico. Paolo lo era e sapete perchè? Perchè era un politico che non nutriva rancori, non era un vendicativo(ce n’è pochi di questi). Ve lo dice uno che di “vendette” politiche ne ha sorbite molte. Lui, no, anzi, nei casi in cui non scrivevo bene nei suoi confronti, quando m’incontrava scherzava e mi diceva “sei un bastardo”, magari mi offriva il caffè. Avevo scritto di vicende giudiziarie che lo riguardavano, sempre finite positivamente, mai un rancore, anzi una volta mi consegnò addirittura la citazione a giudizio e mi disse: “Così non scrivi minchiate”. Vanno via i migliori. E’ vero, per me Paolo Garofalo, con i suoi pregi, i suoi difetti(chi non ne ha?)era una brava persona. Non ha voltato le spalle al suo leader politico Riccardo Minardo quando il parlamentare finì nel calderone giudiziario, quando altri se ne andavano. Condividevamo tante cose e tra queste la fede calcistica: l’Inter e il Modica e la domenica ci ritrovavamo allo stadio,  col sole, con la pioggia, col vento a vedere giocare i rossoblu. Lui veniva a sedersi sempre vicino a me e a mio fratello. Venerdì sera ci eravamo incontrati prima della processione della Via Crucis. Si era avvicinato col solito sorriso sornione, scherzando con me, con il suo collega consigliere Michele D’Urso. Era uno spettacolo vederli entrambi ridere e prendersi in giro. Chi poteva pensarlo? Stamattina con Michele D’Urso abbiamo condiviso le lacrime di dolore. Sulla morte ci scherzavamo su tante volte, come si fa tra amici. Lui parlava del suo cuore bizzarro e io per stemperare replicavo: “Paolo di a tua moglie che, eventualmente, una tua bella foto ce l’ho io”(questa che pubblichiamo). Ora mi pento di questa frase. Paolo Garofalo aveva l’umiltà di chiedere consigli, come aveva fatto quando gli fu assegnata la delega alla polizia locale. “Datemi una mano – aveva detto”. Lunedì la sua prima grande soddisfazione nel suo nuovo assessorato: il successo della prima festa della polizia locale celebrata a Modica. Aveva speso due parole per l’intitolazione del Comando di Corso umberto a Giovanni Modica Scala, le aveva spese bene. Stamattina ho visto tanti amici piangere davanti al suo feretro, mentre uno dei figlioletti quasi faceva coraggio agli altri. Vanno via sempre i migliori, Paolo: Tu per me per lo eri!!

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